Latina è una delle cosiddette città di fondazione, costruite negli anni ‘30 del secolo scorso, una città che non ha ancora compiuto il suo primo secolo di vita (anche se manca poco) e che tante cose interessanti da vedere anche se spesso è – a torto – sottovalutata.

Latina da scoprire
Latina vale una visita soprattutto per vedere il suo impianto di architettura razionalista, praticamente, ancora intatto, uno stile architettonico che in questi ultimi anni sta riscuotendo un crescente interesse.
Io ho un legame particolare con Latina perché è la città dove è nata mia madre, dove sono sepolti i miei nonni e dove ho vissuto un periodo da bambina. Nonostante questo la mia prima vera visita a Latina risale a qualche mese fa, in occasione del primo viaggio del Treno del Razionalismo, sono in quell’occasione ho scoperto che c’è davvero tanto da vedere. Prima di allora per me andare a Latina significava andare a trovare le zie, fare visita al cimitero, o ancora andare al mare, al locale aeroporto militare e ancora al mercato americano.
Cenni storici
Latina fu fondata, con il nome di Littoria, nel 1932 ed oggi è la seconda città del Lazio. Io ho sempre saputo che Latina fu costruita in circa 6 mesi e mi sono sempre chiesta come ciò si stato possibile. Ora ho la risposta, c’è un trucco. Latina non fu costruita da zero, ma il progetto della nuova città partì da una località, chiamata, Cancello del Quadrato, dove già esistevano alcuni insediamenti e un trivio di strade.

Il progetto della nuova città
L’incarico di progettare la nuova città fu affidato all’architetto Oriolo Frezzotti. Certo sei mesi sono comunque pochi, ma inizialmente non era previsto un centro urbano di grandi dimensioni, come poi diventò in seguito.

Il progetto di sviluppo della zona pontina inizialmente prevedeva uno sviluppo esclusivamente rurale. C’erano da bonificare le paludi per ricavarne terre da coltivare da affidare a dei coloni, soprattutto veneti, come forma di ringraziamento e di risarcimento per aver vissuto in casa i combattimenti della Prima Guerra Mondiale. Ecco perché nella zona pontina ci sono tanti veneti! É stato calcolato che qui si trasferirono 2953 le famiglie, per un totale di circa 29.300 persone.
Questo spiega anche perché ai borghi pontini furono dati i nomi delle maggiori battaglie della Grande Guerra.
Questa forte emigrazione è alla base della nascita di Latina. I comuni già presenti sul territorio, Cisterna e Terracina, non erano sufficienti a coprire le esigenze dei pionieri. Servivano vuoi centri abitati. Oltre a Latina in questo periodo sorsero anche Sabaudia, Pomezia, Pontinia e Aprilia.

Dalla prima pietra all’inaugurazione
Per capire perché venire a Latina e cosa vedere è importante caprine un po’ la storia, questo serve anche ad avere risposte a delle domande.
Bonifica uguale terre, terre uguale contadini. E la città?
La città non era poi così rilevante in questo progetto, altrimenti sarebbe sorta vicino alla stazione, lo spazio certo non mancava. La sua funzione era soprattutto quella di centro sanitario e tecnico legato ai lavori della bonifica. Il primo nucleo di Latina corrisponde all’odierna Piazza del Quadrato.

Questo spiega anche perché lo stesso Mussolini, inizialmente, non ritenne la nascita della città così rilevante da considerare importante la sua presenza in occasione della posa della prima pietra (30 giugno 1932), Una nuova città che nasceva non fu neppure una notizia della quale parlarono i giornali italiani. Al contrario suscitò molto interesse nella stampa estera che diede ampio spazio alla notizia, che esaltò la creazione di una città di nuova fondazione, nata grazie ad un intenso lavoro di progettazione urbana e di bonifica delle paludi.
Probabilmente fu anche questa risonanza internazionale a far cambiare idea a Mussolini, che 18 dicembre 1932 presenziò alla cerimonia d’inaugurazione della città di Littoria.
L’anno seguente Littoria da centro rurale diventò un centro comunale e nel 1934 fu promossa capoluogo di provincia. Infine dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, Littoria cambiò denominazione in Latina, un nome scelto non solo per ricordare il popolo dei Latini, ma anche per un motivo più pratico, mantenere la sigla LT.
Cosa vedere a Latina
Latina è definita città simbolo del Novecento, qui non pensiate di vedere resti di un passato romano o medievale (almeno non in città), ma più semplicemente testimonianze storiche moderne, caratterizzate dall’architettura razionalista dell’epoca.
Piazza del Quadrato

Preparatevi, portate le scarpe comode perché a Latina c’è molto da vedere e tutto a piedi! Si parte da Piazza del Quadrato, che come vi ho appena detto, rappresenta la prima piazza di Littoria, il primo nucleo della città e al tempo stesso è simbolo del passeggio da centro agricolo a centro urbano moderno. Va quindi da sé che una visita della città di Latina parta proprio da qui, magari anche con una visita al Museo della Terra Pontina (aperto ad ingresso gratuito), ospitato in quella che fu la sede l’ex Opera Nazionale Combattenti.
Il Museo illustra la storia del ‘900 di questo territorio, partendo dal periodo precedente alla bonifica dell’Agro Pontino fino ad arrivare alla sua urbanizzazione. Qui vi potete fare un’idea anche di ciò che c’è da vedere non solo a Latina, ma nei dintorni. Disponibili su prenotazione anche visite guidate. Il museo la domenica è aperto: solo su prenotazione e in occasione della prima domenica del mese.
Piazza del Quadrato è anche il simbolo vivente del progetto di bonifica a cominciare dalla fontana centrale (dello scultore bolognese Pasquale Rizzoli) che rappresenta la palude liberata dalle acque, non mancano poi le statue raffiguranti temi agricoli, opera dello scultore veneto Egisto Caldana. Gli edifici bassi che fanno da corona alla piazza un tempo ospitavano abitazioni e negozi, mentre sotto i portici si teneva il mercato cittadino.
Piazzale dei Bonificatori – Palazzo delle Poste
Lasciata alle spalle Piazza del Quadrato proseguite dritti per circa 300 metri fino ad arrivare a Piazzale dei Bonificatori, dove sorge uno degli edifici più antichi della città. É il Palazzo delle Poste, un bellissimo edificio con enormi vetrate, progettato da uno dei maggiori uno dei maggiori progettisti di edifici ferroviari e postali dell’epoca. Sua anche la stazione di Latina Scalo.

Il palazzo delle Poste fu inaugurato, alla presenza di Benito Mussolini, lo stesso giorno della città. Alla cerimonia prese parte anche Filippo Tommaso Marinetti che apprezzò particolarmente il lavoro di Mazzoni. In un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Popolo lo definì un esempio “di utilità che diventa bellezza, trovata, lirismo. In altri termini, superamento futurista del semplice razionalismo“.

Questa fu solo un’anticipazione della successiva adesione di Mazzoni al futurismo che lo vedrà, tra l’altro, nel 1934 tra i promotori del Manifesto Futurista dell’architettura aerea, nel quale cita proprio il Palazzo delle Poste di Littoria indicandolo tra le più significative realizzazioni futuriste.

Così come lo vediamo oggi, il palazzo delle poste ha un aspetto diverso rispetto all’originale. L’edificio subì una prima modifica nel 1943, ad opera di Mazzoni.

In Piazza dei Bonificatori da vedere c’è una colonna, dono della città di Venezia, sormontata da un leone di bronzo
Esiste però un francobollo del 2003 delle Poste Italiane che lo riproduce nel suo aspetto originario
Negli anni ‘60 poi un ulteriore modifica ne ha cambiato, in peggio, l’aspetto, con la demolizione della scalinata esterna e la successiva costruzione di un moderno corpo di fabbrica che snatura in parte il progetto originale.
Piazza del Popolo e Palazzo del Municipio
Lasciandosi alle spalle il Palazzo delle Poste si prosegue ancora dritti verso Piazza del Popolo, che rappresenta il vero centro della città. In zona si aprono diversi bar e ristoranti e tutta una serie di negozi.

Sulla piazza quale si affaccia il Palazzo del Municipio, bell’esempio di architettura razionalista. La facciata è segnata da un lungo portico al centro del quale si innalza la Torre Civica.

Una torre alta 32 metri che è anche il simbolo della città, tanto che compare sullo stemma. Oggi Piazza del Popolo è il salotto buono di Latina, al centro della piazza ci sono i giardini con una fontana con una sfera in travertino, simbolo di perfezione, che fu collocata qui nel 1939. La fontana rappresenta anche la terra che emerge dalle acque, quindi ancora una volta sta a ricordare l’opera di bonifica.

La piazza, che all’epoca si chiamava Piazza del Littorio, fu inaugurata insieme alla città, quel giorno Mussolini si affacciò dal balcone del Municipio (sì, a lui i balconi sono sempre piaciuti) e poté ammirare dall’alto l’opera compiuta, ma le cose potevano andare diversamente. Pare infatti che il giorno precedente non erano ancora state completate né la pavimentazione, né la fontana e tutto intorno era ancora una distesa di fango, ma riuscirono a portare il marmo necessario con dei camion e completare in tempo la rifinitura della piazza.

Su questa vicenda si racconta anche una leggenda, mezzo che sprofondò in una voragine che si aprì improvvisamente. L’autista fece in tempo a mettersi in salvo, ma non sil amato gattino che sarebbe stato inghiottito nel fango insieme al camion. E c’è chi dice che, ancora oggi, nei giorni di pioggia vicino la fontana può sentire il disperato miagolio del gattino.
Piazza della libertà e Palazzo del Governo
L’itinerario ora prosegue piegando leggermente a destra fino a Piazza della Libertà. Rispetto agli edifici che abbiamo visto fino ad ora, Piazza della Libertà è più recente, fu infatti realizzata qualche anno dopo la fondazione, quando Littoria divenne capoluogo di provincia.

Sulla piazza si affaccia il Palazzo del Governo – sede della Prefettura e degli uffici amministrativi della nuova Provincia di Littoria – un edificio a in tre piani che ben incarna lo stile dell’epoca.

Sulla facciata un’iscrizione di Plinio il vecchio che prelude al giorno in cui le paludi verranno prosciugate.
“Siccentur pomptinae paludes tantumque agri suburbani reddantur ltaliae” (Plinio il vecchio)
e una di Mussolini che nella quale si vanta di essere riuscito nell’impresa
“Duello fu che invano tentato per 20 secoli stiamo traducendo in realtà vivente. Abbiamo conquistato una nuova provincia.” (Mussolini)
Sulla facciata dell’edificio non mancano figure allegoriche che richiamano il fascismo. All’interno dell’edificio si trova il ciclo pittorico di Duilio Cambellotti, intitolato La redenzione dell’Agro dedicato proprio alla bonifica, che riassume in tre grandi affreschi le fasi di questa imponente impresa.

Al centro della piazza una fontana, che riceve l’acqua da due fasci di spighe di grano, anch’esse simbolo del regime. Sulla piazza furono saranno edificate anche la Caserma provinciale dei Carabinieri e la Banca d’Italia.
Piazza Dante – la vecchia scuola
Da Piazza della Libertà, prima di spostarsi a piazza San Marco si fa una piccola deviazione per raggiungere piazza Dante dove sorte quello che fu il primo edificio scolastico della città.

Vale la pena fare questa piccola deviazione anche solo per ammirarlo dall’esterno, perché è rimasto identico dai tempi del fascismo.
Piazza Bruno Buozzi – Il Palazzo di Giustizia di Latina
400 metri più avanti si raggiunge Piazza Bruno Buozzi dove sorte il Palazzo di Giustizia, inaugurato nel 1936. La città nel frattempo era cresciuta e l’idea di un centro rurale si era allontanata e la costruzione di questo edificio, che segna l’inizio di un asse longitudinale che attraversa la città, passando da piazza del Quadrato, piazzale dei Bonificatori (posta) e piazza del Popolo. Da vedere davanti Palazzo di Giustizia di Latina c’è la Statua del Seminatore (di cui parlò poco più avanti). A questo punto si torna indietro fino a piazza Dante per poi proseguire verso Piazza San Marco.
Piazza San Marco – Museo Cambellotti

La visita alla città di Latina prosegue lungo via Pio VI fino a raggiungere Piazza San Marco dove sorge la Cattedrale omonima, prima però merita una sosta per vedere le opere esposte al Museo Cambellotti.
Ospitato nei locali dell’ex Opera Nazionale Balilla e rappresenta la più grande raccolta di opere dell’artista, compresi i cartoni preparatori del il ciclo pittorico “La Redenzione dell’Agro”
Piazza San Marco – Cattedrale di San Marco

La chiesa fu inaugurata nel 1933, è la chiesa più importante della città, eletta a cattedrale solo nel 1986. La chiesa è dedicata a San Marco in omaggio ai tanti veneti emigrati nell’agro pontino
Una curiosità: nel campanile della cattedrale è custodita una copia in marmo della Madonnina del Duomo di Milano – dono dell’Automobile Club di Milano – posta ad un’altezza di 37 metri.
Palazzo M
Lasciata Piazza San Marco si prosegue su corso della Repubblica fino a raggiungere Palazzo M, ex Casa del Fascio. L’edificio deve il suo nome alla pianta che aveva la forma di una M. Ovviamente M come Mussolini. Attualmente ospita la sede del Comando Provinciale di Latina, il Nucleo PT e la Guardia di Finanza.

L’edificio fu completato nel 1942, si tratta di un complesso monumentale su quatto piani, anch’esso opera dell’architetto Oriolo Frezzotti, che si estendeva per tre isolati e, secondo il progetto iniziale, avrebbe dovuto includere anche un Foro Mussolini, con tanto di palestra e caserma, ma le vicende storiche non ne hanno permesso il completamento, inoltre durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il palazzo originariamente aveva una torre centrale sormontata da un’enorme aquila di marmo che il 7 febbraio del 1944 si sbriciolò, colpita da un cacciabombardiere americano che sganciò la sua bomba proprio sull’aquila.
I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale danneggiarono anche l’ala destra del Palazzo, che prima del restauro restò così per diverso tempo. L’ala sinistra, rimasta integra, ospitò prima gli sfollati poi una scuola.

La piazza antistante Palazzo M oggi è un bel giardino anche uno splendido giardino nel quale sono esposte due grandi statue provenienti dalla “Casa del Contadino” che rappresentano le “Madri rurali”, dello scultore romano Ulderico Conti, ovvero “La portatrice di pane” e “La madre prolifica”. Statue che erano in origine parte di un gruppo di 4 che includeva anche “Il seminatore” e “Il rurale al lavoro”. Quest’ultima andò distrutta durante la guerra, mentre la Casa del Contadino subì gravi danni. Poco importa se questo edificio avesse una grande importanza storica e architettonica, nel 1963 fu distrutto per far posto al grattacielo di Latina.

Perché vi racconto questo? Allora erano 4 statue, una andò distrutta, dopo la demolizione della Casa del Contadino il Seminatore fu venduto e attualmente si trova in Piazza Bruno Buozzi, di fronte al Tribunale di Latina. Le due madri invece sparirono nel nulla. Furono ritrovate, nel 1965 coperte di fango in una casa colonica di Cisterna, proprietà, guarda caso, del costruttore edile che aveva realizzato il grattacielo. La storia però non finisce qui. A una delle due statue mancava una mano, che fu poi ritrovata, per caso, nel 2003 tra i detriti di un edificio demolito.
Il mercato americano
Come ho già accennato all’inizio ci sono stati anni che andavo spesso al mercato americano (o mercato degli stracci) di Latina. Un mercato attivo dal 1934, che è parte importante della storia della città. Inizialmente era allestito in piazza del Popolo, da qui cambiò più volte sede, prima in piazza della Libertà, poi in via Don Morosini e in seguito in via del Lido. Negli anni ‘80 fu trasferito per un’ultima volta nell’area compresa tra piazzale dei Mercanti, via Rossetti, via Cisterna e via Minturno. Si tratta di un mercato settimanale, uno tra i più importanti d’Europa nel suo genere, che ogni martedì attrae molti visitatori. Il nome mercato americano deriva dal fatto che qui venivano venduti abiti usati provenienti dall’America. Mi ricordo che mamma diceva che il giorno migliore per visitare il mercato era il primo martedì del mese e che bisognava partire molto presto per essere i primi ad arrivare e a frugare tra le bancarelle del mercato. Da allora molto è cambiato: la merce non arriva più dall’America e niente più stracci, ma spesso nei banchi si trovano anche capi firmati a pochi euro. Quello che non è cambiato è la gran quantità di visitatori che si sveglia all’alba per essere qui, all’apertura, per fare acquisti convenienti.