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Olio nuovo |
Va be’, magari ho un po’ esagerato, non saranno cinquanta, ma è comunque incredibile le diverse sfumature di verde che può assumere l’olio. Da un verde chiaro e trasparente, quasi quello di una pietra preziosa, ad un verde più intenso e deciso.
Tutto questo, e non solo, l’ho scoperto nel mio fine-settimana trascorso in Umbria con FrantoiAperti, per dirla con lo slogan che accompagna l’iniziativa in programma fino al prossimo 8 dicembre, “6 week end da leccarsi le dita in Umbria”.
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Dall’oliva all’olio… in diretta |
Le dite ce le siamo leccate eccome, soprattutto dopo aver fatto un assaggio che vi consiglio vivamente, quello dell’olio appena franto. Un’esperienza che riempie i sensi, soprattutto il palato e l’olfatto. L’olio, quello buono e soprattutto appena franto, ha un sapore decisamente diverso da quello dell’olio del supermercato al quale (purtroppo) siamo abituati, per non parlare poi dell’odore che entra nelle narici portando con sé il ricordo della campagna di cui è figlio.
Forse non lo sapete, ma un frantoio lavora a pieno ritmo per circa un mese e mezzo, due. E’ il periodo della raccolta delle olive, del loro arrivo al frantoio e dalla loro trasformazione in olio d’oliva.
E’ in questo periodo che, grazie a Frantoi Aperti, in Umbria piccole e grandi aziende spalancano le loro porte al pubblico per far conoscere i segreti che si nascondono dietro ad una bottiglia di olio d’oliva, proponendo visite guidate e degustazioni.
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Pane e olio, matrimonio perfetto |
Un modo dunque per conoscere non solo l’olio, ma anche altri prodotti tipici della regione. Una visita al frantoio significa anche venire a contatto con tanta professionalità e tanto entusiasmo, soprattutto da chi fa questo lavoro
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Ulivi e sullo sfondo Montecchio |
seguendo una tradizione di famiglia che affonda le radici nei secoli passati.
Durante i sei settimana i nei vari comuni umbri sono in programma una serie di eventi correlati che vanno ad arricchire la visita ai frantoi con visite guidate e passeggiate, grazie alle quali per approfondire la conoscenza del territorio, ma anche mostre, degustazioni, momenti di spettacolo ed eventi vari.
Davvero non c’è che l’imbarazzo della scelta.
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Frantoio Ricci |
Il mio week end è iniziato da Montecchio, ottima scelta, non solo per la sua vicinanza a Roma, che ci ha permesso di sfruttare al meglio la giornata dal sabato, ma anche perché abbiamo conosciuto Alessandro Ricci, titolare dell’omonimo frantoio, che ci ha incantato con il suo entusiasmo per questo lavoro. Ci ha guidato tra i segreti della lavorazione delle olive e ci ha fatto assaggiare l’olio franto da pochi secondi, con una breve degustazione guidata.
Tutta da provare la sensazione di bruciore dell’olio nuovo che raggiunge la gola! Esperienza interessante, ma per me molto meglio dell’ottimo olio su una fetta di pane abbrustolita sulla brace… una bruschetta insomma, ma rigorosamente senza aglio, per non alterare il sapore dell’olio.
Lasciato il Frantoio Ricci ci siamo spostati al frantoio Bartolomei per un giro in quad nell’uliveto dove abbiamo imparato la differenza tra le olive tipiche della zona, il Leccino, il Frantoio e il Moraiolo, la varietà più pregiata dalla zona.
Da non perdere la visita al museo dell’olio, consigliata soprattutto prima della visita al frantoio… in questo modo potrete confrontare gli strumenti antichi e quelli moderni e soprattutto capire come la tradizione della lavorazione delle olive sia stata in grado di modificarsi e perfezionarsi per stare al passo con i tempi, ma senza perdere la sua essenza.
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Museo dell’Olio al frantoio Bartolomei |
Giornata lunga, spezzata prima da una pausa pranzo, sempre al frantoio Bartolomei e poi, con una puntatina a Giano dell’Umbria, per salutare un caro amico. Il tutto senza perdere di vista le lancette dell’orologio, in serata ci attendeva il Gran Gala dell’Olio presso la Locanda Rovicciano, a Castel Ritardi.
Ospite d’onore lui, l’olio nuovo, che abbiamo degustato in abbinamento a piatti della tradizione umbra e non solo.
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Si comincia con il pinzimonio… |
Stanche, ma decisamente soddisfatte della giornata, a fine serata siamo andate a dormire alla Country House di Casco dell’Acqua, sulle rive del Clitumno, un corso d’acqua ricco di storia e tradizione.
Per ora mi fermo, se volete sapere com’è andata la giornata di domenica… continuate a seguirmi