Sul Sentiero degli Ezzelini
Oggi torno a parlarvi di #AsoloBlogTour, che ad ottobre ha portato un gruppo di blogger dell’Associazione Italiana Travel Blogger nella provincia di Treviso, alla scoperta del sentiero degli Ezzelini.

I motivi per cui mi è piaciuta tanto sono due:
- La sua storia
- Il percorso geologico sensoriale
Da cava di argilla a oasi naturale

Prima si pedala, poi ci si toglie le scarpe


Questa volta il percorso organizzato all’interno del parco offriva sensazioni diverse, già vedendo le foto vi accorgerete come il percorso altro non è che un grande puzzle geologico che raccoglie tratto dopo tratto materiali diversi, a volte morbidi altre volte particolarmente pungenti. Un sentiero che vuole collegare idealmente il fiume Brenta con il Piave, passando per il Lastego e il Muson.
Non a caso, infatti, una parte del materiale che compone il sentiero sono proprio i ciottoli provenienti da questi corsi d’acqua. Già perché la caratteristica del sentiero è quella di alternare, ogni quattro metri circa, elementi diversi provenienti dal territorio: ciottoli di fiume, pietre, aghi di pino, foglie, erba, argilla e molto altro ancora per offrire al visitatore sensazioni diverse, come sono diversi i materiali da cui è composto. Ecco allora che a volte ci si trova a camminare sul morbido, con un una base che quasi accarezza i piedi, in altri invece sono le pietre che mettono alla prova la pianta delle nostre estremità.
Non a caso stiamo parlando di un percorso geologico sensoriale. I nostri piedi ci portano a percepire le sensazioni tattili, ma ad essere protagonisti sono anche altri sensi. Basta un po’ di attenzione ed ecco che le narici vengono investite da profumi, mentre le orecchie percepiscono i suoni dell’ambiente, dal frusciare delle foglie mosse dal vento al canto degli uccelli. Quanto alla vista, noi eravamo nell’oasi in autunno, quando il paesaggio è caratterizzato dai colori decisi delle foglie che in questo periodo vanno dal verde al giallo al rosso.
E così per il mio #AsoloBlogTour, dopo il momento dei ricordi era arrivato quello delle emozioni sensoriali
Vi ricordate che avevamo iniziato questa esperienza con un disegno? Era solo una bozza, al termine del nostro itinerario infatti abbiamo potuto aggiungere elementi che il percorso sensoriale ci aveva suscitato.

Flora e fauna
Il momento più brutto? Rimettersi le scarpe! Era però necessario perché prima di tornare verso Asolo ci attendeva una visita dell’oasi.
Cosa vedere, o meglio cosa sperare di vedere, cambia con il mutare delle stagioni. Tantissimi uccelli, dall’immancabile germano reale all’elegante airone cinerino e ancora rapaci, picchi, sia il picchio verde che il picchio rosso maggiore, molti passeriformi e ovviamente uccelli acquatici.
Tra l’erba è possibile avvistare dei rettili come il ramarro, il biacco la natrice dal collare e la lucertola.

E poi non serve aggiungere che se siamo in un oasi naturale non possono mancare gli insetti, Tra tutti vi segnalo le lucciole che aggiungono suggestione alle serate estive.
Gli insetti sono ovviamente richiamati dai fiori, in primavera qui, tra primule, campanule,viole e anemoni, è una vera e propria festa dei colori.
Nei boschi inoltre è possibile incontrare anche alcune orchidee, rosa canina, rovo, sanguinella e fragola.
Nella zona umida crescono le cannuccia palustre e il giunco. Tra le particolarità botaniche segnalo la rarissima Typha a foglie strette e l’equiseto, pianta preistorica dalle eccellenti proprietà terapeutiche.
Dove si trova