Se Dubai punta sull’architettura con forme avveniristiche e altezze che sfidano il cielo, Abu Dhabi punta invece sulla cultura.
È questo il modo per ricordare che non solo è la capitale, ma è anche il più grande dei sette Emirati che compongono il paese.
Con le sue 200 isole naturali, distribuite lungo la costa, Abu Dhabi costituisce l’80% l’intero territorio del Paese e vuole riconquistare la giusta fetta di mercato turistico che le spetta.
Ecco allora che ha scelto un’intera isola di 27 chilometri quadrati per farne un importante destinazione culturale e del tempo libero. Su Saadiyat Island
nascerà:
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- un centro di arti e spettacolo
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- il Museo Marittimo
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- la sede internazionale di alcuni tra i più importanti musei del mondo
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- il Guggenheim di Abu Dhabi
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- il Louvre Abu Dhabi
- il Museo Nazionale Sheikh Zayed, che porta il nome dello sceicco a cui è dedicata anche la grande moschea.
A realizzare gli edifici sono stati chiamati alcuni tra i più importanti architetti del mondo.
Si va ad Abu Dhabi anche per eventi sportivi internazionali primo fra tutti il Gran Premio di Formula 1 la cui pista è adiacente allo Yas Hotel, una delle tante strutture di lusso del paese.
La più celebre è però sicuramente l’Emirates Palace considerato il più lussuoso al mondo al punto di essere spesso scambiato per il palazzo presidenziale. Io ho avuto solo l’opportunità di vederlo dall’esterno mancando così lo spettacolo di decorazioni a foglia d’oro e addirittura mille lampadari di cristallo Swarovski.
Chi lo sport non ama solo vederlo, ma praticarlo qui trova una vasta scelta di attività che vanno degli sport acquatici alle escursioni nel deserto.
E pensare che fino a solo mezzo secolo fa Abu Dhabi era un territorio desertico abitato da poche tribù nomadi!