Nel mio viaggio in Madagascar mi sono trovata a passare più volte per la capitale, colpa del piano voli e dei collegamenti interni che hanno logiche tutte loro, ecco quindi che capire cosa fare e vedere ad Antananarivo è importante per pianificare al meglio queste tappe in parte forzate.

A complicare poi la logistica anche il traffico lungo la strada che separa l’aeroporto dalla città, ma non possiamo farci nulla, fa parte del gioco. In una di queste tappe – che di fatto si riduceva al solo pernottamento – ho scelto di dormire in un alberghetto vicino all’aeroporto, questo mi ha anche risparmiato un’alzataccia, visto che il volo della mattina successiva era abbastanza presto.
Cosa fare ad Antananarivo
Antananarivo non è Parigi, anche se è la capitale di uno Stato non offre tantissimo da vedere, ma ha comunque alcune cose che meritano una visita a cominciare dalle architetture colorate del centro storico.
Il Palazzo della Regina

Il primo giorno abbiamo scelto di fare un giro a Tana alta (Tana è il diminutivo di Antananarivo) sulla collina Analamanga dove sorge il Palazzo Regina (o Rova di Antananarivo). Da qui si gode anche di un bel panorama sulla città.

Ad accoglierci un ingresso monumentale sormontato da un’aquila con alle spalle la bandiera del Madagascar. Più che un palazzo è un complesso di edifici reali, la cui costruzione risale agli inizi del XVII secolo ad opera del re Andrianjaka, che si fece promotore della fortificazione della collina. La prima fortificazione però comprendeva circa la metà di quella che possiamo vedere oggi.

In questo palazzo hanno dimorato i sovrani Merina che regnarono in Madagascar dal XVII al XVIII secolo e dopo di loro dei monarchi che regnarono in Madagascar nel XIX secolo. Il nome deriva dal fatto che – a parte una breve parentesi che vide sul trono re Radama I re Radama II il regno del Madagascar per lungo tempo fu al femminile con quattro regine: Ranavalona I, Rasoherina, Ranavalona II e Ranavalona III.

Nel 1995 il palazzo subì un grave incendio e moltissimi oggetti andarono perduti. Alcuni cimeli – tra i quali il trono, la corona e alcuni strumenti musicali della famiglia reale – si salvarono e furono trasportati nel palazzo di Andafiavaratra dove sono conservati. La corona però è solo una copia, perché l’originale fu rubata.
Il palazzo di Andafiavaratra
Il palazzo di Andafiavaratra è stata la residenza dei primi ministri del Madagascar, oggi ospita un museo. Si tratta di un bell’edificio in mattoni e pietra coperto da una cupola in vetro. Originariamente era in legno e la sua costruzione risale alla prima metà del XIX secolo, ai tempi della regina Ranavalona I. L’aspetto attuale invece è frutto del rifacimento voluto nel 1872 dall’allora primo ministro Rainilaiarivony. Successivamente fu trasformato prima in una caserma, poi in un tribunale e successivamente in una scuola d’arte.
Anche questo edificio – nel 1975 – fu colpito da un violento incendio e sucessivamente restaurato completamente.
Il giardino botanico e zoologico di Tsimbazaza

Dopo la visita al palazzo della Regina ci siamo spostati al giardino botanico e zoologico di Tsimbazaza, qui abbiamo avuto il nostro primo incontro con i lemuri.

Un incontro un po’ a distanza, niente rispetto a quello che abbiamo avuto a Taolagnaro, nella Reserve de Nahampoana, che – come vi ho già detto- per me è stato il primo vero incontro con i lemuri.

Il giardino di Tsimbazaza ospita numerose specie animali e vegetali endemiche del Madagascar, compresi alcuni molto rari.
Mercato Analakely
Io adoro i mercati e sicuramente quelli africani hanno un fascino in più con i loro colori e questo non è da meno. Facendovi largo tra la gente che lo affolla un po’ al tutte le ore avrete modo di fare splendide fotografie, ma soprattutto avere una panoramica dei vari prodotti che sono frutto di questa terra, prime fra tutte le spezie che rappresentano anche un regalo molto gradito da portare a casa a parenti e amici.
Museo dei pirati
Altra cosa che potete vedere ad Antananarivo è il Museo dei pirati si trova vicino alla stazione centrale. Questo museo offre una singolare chiave di lettura della storia del Paese, quella dal punto di vista dei pirati che qui ebbero per molto tempo la loro base segreta. Una storia raccontata attraverso cimeli e documenti, ma anche racconti e leggende.
La collina reale d’Ambohimanga
Tra le cose da non perdere c’è sicuramente un’escursione alla collina reale d’Ambohimanga, sito Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO che è anche una delle zone archeologiche più importanti del Madagascar. La collina d’Ambohimanga dista una ventina di chilometri da Antananarivo e il tour richiede una mezza giornata, ma vi assicuro che non ve ne pentirete.

Ambohimanga in malgascio significa “collina blu” ed è una delle 12 colline sacre che circondano Antananarivo. Qui si trova l’antico palazzo reale e le tombe di alcuni sovrani.

Il legame tra questo luogo e la popolazione è ancora molto forte e ne fa un importante luogo di pellegrinaggio dal valore simbolico e religioso. Dal 2001 il sito è entrato nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

Se non avete un’auto a disposizione, per arrivare ad Ambohimanga avete due alternative: prendere un taxi o affidarvi ad un tour organizzato, soluzione quest’ultima che costa meno del taxi, anche considerando il fatto che nel tour è compreso il prezzo del biglietto di ingresso e quello della guida.

Se per caso vi doveste trovare a scegliere tra tutte una sola cosa da vedere ad Antananarivo, non esitate a preferire una visita alla collina blu di Ambohimanga.
Siti Unesco del Madagascar
Concludo ricordando che il Madagascar ha tre siti Patrimonio dell’Umanità Unesco:
- Riserva naturale integrale Tsingy di Bemaraha
- Foreste pluviali dell’Atsinanana
- Collina reale di Ambohimanga
Ci sono poi tutta una serie di altri siti candidati, tra i quali la Città alta di Antananarivo, dove si trova a la Rova di Antananarivo ovvero il Palazzo della Regina