Sapete perché inizio il racconto del BlogTour sentiero degli Ezzelini dicendovi cosa mangiare ad Asolo? Non potete saperlo, vi rispondo io. Perché questo è stato un blogtour diverso dai solito perché trovandomi sulle strade del Veneto quasi a sorpresa ho fatto un viaggio nelle emozioni e nei ricordi della mia infanzia.
Già perché questa è terra trevigiana, la terra natale dei miei nonni materni, quella stessa terra che per i miei 19 anni mi hanno portato a conoscere in un lungo viaggio sulle radici della mia famiglia, non solo parenti, ma anche tra luoghi, sapori e cantine.
Da allora di tempo ne è passato molto, non chiedetemi quanto però, e molti di quei ricordi erano assopiti in un angolo remoto della mente.
Durante Blog Tour però sono affiorati pian piano uno ad uno perché ho visto i luoghi legati a quel viaggio, alcuni dei quali avevo completamente perso il ricordo. Già perché mio nonno non era proprio una guida perfetta, più che sui luoghi si concentrava sui personaggi e così non mi ha portato a visitare Castelfranco Veneto, ma a vedere Giogione.
In quel viaggio ero stata anche ad Asolo, ma però me ne sono ricordata solo quando ho visto la casa di Eleonora Duse, perché era sull’attrice amata da Gabriele D’Annunzio che mio nonno aveva fermato la mia attenzione.
Ricordi di infanzia che hanno anche il profumo e il sapore di alcuni cibi perché una cosa che non mi aspettavo era che quello che mi sono trovata a mangiare ad Asolo erano i cibi della mia infanzia. Primi fra tutti gli gnocchi, che nonna preparava sempre nei giorni di festa. Anziché preparavamo insieme a cominciare dalla scelta delle patate giuste. Il mio compito era quello di tagliare i cilindretti e con l’aiuto della grattugia dargli forma.
A dire il vero gli gnocchi che ho mangiato in questi giorni erano un po’ più cicciottelli di quelli di nonna, ma questo è solo un dettaglio.
E poi i dolci, dalla pinza che faceva mia zia, la sorella di nonna. Ne andavo davvero ghiotta! E poi le frittelle, quelle morbide e piene di uvetta e con goccio di rum, che faceva sempre per carnevale. Camminare per Asolo e vedere questi dolci in vendita mi ha fatto ripensare a quei giorni e a quella bambina che pasticciava in cucina insieme alla nonna.
E a proposito di dolci, ad Asolo mi è capitata una cosa davvero simpatica, che fa capire anche il grande senso di ospitalità di questa terra. Mentre facevo una foto a pinza e frioe la signora del negozio mi ha chiesto: “Perché fai queste fotografie?” Io allora le ho raccontato che erano i dolci della mia infanzia, che mi preparavano mia nonna e mia zia. E allora la signora ha voluto regalarmi una fritoa, ve lo posso anche dire: mi ha fatto commuovere.
Come primo post per su un blog tour il mio è decisamente inusuale, ma avevo bisogno di tirar fuori questi ricordi riaffiorati pian piano, ricordi che ora, in parte, sono anche vostri. Era necessario farlo prima di iniziare a scrivere meglio di questo blogtour. Alla prossima, questa volta non si tratta di mangiare, ma di una cosa diversa da fare vicino Asolo: camminare a piedi nudi nel parco ! #StayTuned