Bandiera albanese, significato e storia

Com’è fatta la bandiera albanese

La bandiera albanese è facilmente riconoscibile: niente bande colorate, ma un fondo rosso con al centro un aquila nera a due teste il cui significato è da ricercare nella storia stessa dell’Albania.

significato della bandiera albanese

Storia della bandiera albanese

Quella dell’Albania è una bandiera molto recente, ma con una storia e un significato antichi. Quella attuale risale al 1992, anche se di fatto ricalca alcune bandiere precedenti seppure con qualche modifica.

Quando è nata veramente la bandiera albanese

La prima bandiera albanese è del 1912, immediatamente successiva all’indipendenza dall’Impero Ottomano.

bandiera albanese che sventola

Come forse sapete i turchi ottomani hanno dominato diversi secoli non solo l’area albanese, ma più in generale quella balcanica, questo prima che i vari paesi – Albania compresa – siano riusciti ad ottenere la libertà, tra questi anche la Grecia, nella cui bandiera troviamo un significato legato alla libertà ritrovata.

Gli ottomani non sono stati l’unico popolo ad aver occupato il territorio dell’Albania. Il Paese faceva parte dell’Illyria, un territorio molto più esteso che si allargava nelle attuale  Montenegro, la Slovenia, il Kosovo, la Serbia, la Croazia e la Macedonia. L’Illyria entrò a far parte dell’Impero Romano nel 214 d.C. e ha dato i natali a più di un Imperatore.

bandiera albanese ed europea

Perché sulla bandiera albanese c’è un’aquila a due teste

Prima degli Ottomani ad occupare questo territorio furono gli Unni, gli Ostrogoti e Visigoti. Questo però non è impedito al popolo albanese di mantenere le proprie tradizioni, compresa la lingua che è una delle più antiche d’Europa. Poco fa gli ho detto che l’attuale Albania era parte dell’antica Illyria, terra di cui era originario l’imperatore Costantino.

Perché vi dico questo? Semplice, perché quando Costantino spostò la capitale da Roma a Bisanzio – fondando la città di Costantinopoli – adottó come simbolo proprio l’aquila bifronte. Una testa guardava verso Occidente ovvero verso Roma e l’altra verso Oriente dove aveva portato la nuova Roma. Insomma l’aquila bifronte stava a rappresentare proprio le due facce dell’Impero, diviso tra Oriente e Occidente, ma ancora unito un solo corpo.

significato della bandiera albanese: valore, forza e coraggio

Tutto questo per dirvi che l’aquila a due teste ha comunque un forte legame con la storia dell’Albania. Una lunga storia che ci racconta anche di come il generale Gjergj Kastrioti Skanderberg, eroe nazionale albanese, difese la sua terra opponendosi all’avanzata dei turchi ottomani verso l’Europa. Questo gli valse anche l’appellativo, da parte di Papa Callisto III, di Atleta di Cristo e difensore della fede.

Significato della bandiera albanese

Quella di Skanderberg fu una lunga resistenza che alla fine fu premiata con la libertà dell’Albania. La tradizione vuole che Skanderberg scelse l’aquila – simbolo di forza e coraggio – per il vessillo da far sventolare sul castello di Croia. Simbologia che si rafforza con il colore rosso dello sfondo che oltre a simboleggiare la forza, il coraggio del popolo abanese ne rappresenta anche il valore.

Forza, coraggio e valore che consentirono all’Albania di non essere mai veramente sottomessa ai suoi dominatori. L’indipendenza dell’Albania ottenuta da Skanderberg durò solo qualche decennio dal 1443 al 1478, ma il simbolo dell’aquila tornò in seguito su una bandiera.

Non è facile dire che abbia veramente inventato la bandiera albanese, i suoi simboli sono parte della storia del Paese, come spiega anche il perché sulla bandiera albanese ci sia disegnata proprio un’aquila a due teste. Ma il legame con le aquile non finisce qui.

Perché l’Albania è chiamata “Paese delle Aquile”

Lo sapete vero che l’Albania è chiamata il Paese delle Aquile? Questo non si riferisce solamente all’aquila rappresentata sulla bandiera, ma anche ad una leggenda che racconta di come un giovane cacciatore salvò un aquilotto dal veleno di un serpente.

Bandiera albanese in montagna

Il cacciatore vide l’aquilotto che giocava con un serpente che mamma aquila aveva portato al nido come preda di caccia. Il rettile sembrava morto, ma non lo era affatto. Fu così che il cacciatore portò via con sé il pulcino. Mamma aquila prontamente rivendicò il suo piccolo, ma il cacciatore a sua volta lo considerava suo, perché lo aveva salvato dal veleno del serpente, che la stessa madre aveva portato nel nido, mettendo a repentaglio la sua incolumità.

pulcino di aquila

Alla fine aquila e cacciatore giunsero ad un accordo. L’aquila gli promise di renderlo invincibile in cambio della restituzione dell’aquilotto. E così fu. Pare inoltre che l’aquilotto cresciuto abbia continuato a vigilare sul suo salvatore.

Fatto sta che il cacciatore si distinse così tanto per bravura e coraggio da essere proclamato re con il nome di Shqipërar, cioè Figlio dell’Aquila, mentre al sud del Paese fu dato il nome di Shqipëri ovvero Paese delle Aquile.

Ovviamente questa non è l’unica versione sull’origine del nome. Ce n’è anche un’altra una che lo collega al fatto che anticamente gli albanesi considerassero le aquile come una divinità. Però non c’è dubbio che la leggenda del cacciatore e dell’aquilotto è molto più suggestiva.

L’aquila bifronte albanese la troviamo anche su una particolarissima bandiera italiana, quella della minoranza Italo-albanese, qui con il significato del legame tra il popolo albanese e l’aquila. Un legame così forte da voler rappresentare un’aquila nera sul tricolore italiano.

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