La bandiera di oggi è quella dell’Arabia Saudita – meta del mio ultimo viaggio – per scoprirne la storia e il significato.

La bandiera dell’Arabia Saudita è un panno verde di forma rettangolare ed è composta da tre elementi: il colore verde, una scritta in arabo (shahada) e una spada, dei quali andremo tra poco a spiegare il significato
Breve storia della bandiera saudita
Iniziamo con il dire che l’attuale bandiera dell’Arabia Saudita è stata approvata ufficialmente solo nel 1973, anche se riprende una bandiera più vecchia in vigore dal 1921 al 1926.

Tra le due bandiere ci sono solo molti anni di differenza, ma anche tante bandiere diverse che hanno portato, poco per volta, a quella attuale. Ma facciamo un passo indietro.
La primissima bandiera, quella del primo governo saudita – parliamo del 1744 – era un semplice panno verde con una mezzaluna bianca. Successivamente, per l’esattezza nel 1818, i sauditi furono sconfitti dagli egiziano. Questo evento storico provocò ad un periodo di lotte e disordini che alla fine portò ad un nuovo governo saudita e una nuova bandiera. Questa dal 1835 al 1920 diventò rossa, con la mezzaluna gialla e l’aggiunta di una stella a otto punte, dello stesso colore, in alto a destra.

Nel 1921 questa venne messa da parte per lasciare il posto ad una bandiera verde con iscrizione bianca e sciabola – quella di cui vi ho accennato prima – molto simile all’attuale bandiera saudita.

Questa bandiera sventolò in Arabia Saudita fino al 1926, per poi subire una serie di cambiamenti radicali. Al termine di questo percorso la bandiera torna ad essere piuttosto simile a come la conosciamo oggi, con l’aggiunta però, a partire dal 1932, di una banda bianca sul lato sinistro. Banda che nel 1936 si restringe e che nel 1938 scompare del tutto. Il risultato è quello di una bandiera quasi uguale a quella attualmente, con poche differenze: la spada era più curva ed era destinato più spazio tanto allo shahada che alla spada.

Fatto qualche piccolo cambiamento, il 15 marzo 1973, viene approvata la nuova bandiera, che è quella ancora in vigore.
Significato dei colori e dei simboli
Il primo elemento della bandiera saudita è il colore verde, che rappresenta simbolicamente l’Islam, pare infatti che questo fosse anche il colore del mantello di Maometto. Il verde è presente un po’ in tutte le bandiere degli stati islamici.

Al centro della bandiera campeggia un’iscrizione araba – detta shahada – che riproduce uno dei cinque pilastri dell’Islam, il cui significo “Non c’è dio all’infuori di Allah, e Maometto è il suo profeta“. Appare chiaro quindi come la bandiera rappresenti anche una palese dichiarazione di fede nell’Islam da parte dell’Arabia Saudita.

Sotto lo shahada c’è una sciabola d’argento, colore che sulla bandiera è rappresentato con il bianco. Si tratta di una spada senza fodero, rivolta verso sinistra.
La spada ricorda l’unione del regno avvenuta nel dodicesimo secolo sotto la guida di Ibn Saud e simboleggia la severità con cui la giustizia è assicurata nel paese.

Curiosità
- Si sa, quando le bandiere sventolano posso cambiare orientamento, questo però nella bandiera saudita non accade, perché quella che viene realizzata è una doppia bandiera, che viene stampata (o ricamata) su entrambi i lati rispettando nell’immagine il corretto orientamento. Un accorgimento che assicura che lo shahada sia letto correttamente da entrambi i lati della bandiera. Questo quindi significa che ogni bandiera è composta da due strati di tessuto abbinati.

- La bandiera dell’Arabia Saudita, proprio in virtù dei suoi simboli e del suo significato viene utilizzata quasi esclusivamente in orizzontale. Esistono raRi casi in cui si opta per una versione verticale, ma in quel caso lo shahada e la sciabola vengono ruotati di 90 gradi.
- Lo shahada riporta il nome di Allah e per questo non può mai essere mai utilizzata a mezz’asta e questo neppure nel caso di un lutto nazionale o reale.

- Ci sono alcuni usi che sono giustificati blasfemi. Il più eclatante risale ai mondiali del 2002 quando la bandiera fu rappresentata (così come quella di altri Stati) sui palloni da calcio. Questo fu giudicato inaccettabile perché dando calci a quei palloni al tempo stesso si calciava anche lo shahada
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