Beauregard, il castello dei ritratti

Beauregard

Al Castello di Beauregard, protagonisti sono i ritratti dei potenti dell’epoca 

Quello che sorprende chi arriva al castello di Beauregard è il fatto che il castello non si veda.

Ci si arriva dopo aver attraversato il parco (grande 40 ettari), lungo un percorso segnato dai colori. Primi fra tutti quelli delle 12 stanze in cui è suddiviso una parte del giardino, una per colore, nero compreso.

I colori sono anche quelli che contraddistinguono i vari itinerari, quelli dei ritratti di personaggi illustri che accompagnano il visitatore. Si tratta in realtà di riproduzioni dei dipinti esposti nella galleria del castello.



Vi ho detto che Francesco I ha soggiornato pochissimo a Chambord e questo è dovuto anche al fatto che di castelli non ne aveva uno solo!

Ebbene sì, anche questo, che dista solo una quindicina di Km da Chambord era una delle dimore di Francesco I. Qui però non si dormiva. Il castello di Beauregard  serviva solo al Re e ai suoi invitati a per riposarsi durante le battute di caccia.

Qui si potevano far riposare anche i cavalli o, all’occorrenza, sostituirli con animali più freschi.

I due castelli un tempo erano collegati. ora il percorso che attraversa la foresta non è più percorribile, ma solo per motivi di sicurezza.

A dire il vero il castello di Francesco I era più piccolo, ad ampliarlo fu il segretario di stato di Enrico II, che lo acquistò nel 1545. Tra il XVI e XVII secolo fu residenza di ministri, per poi passare di mano in mano, fino al 1925, quando fu acquistato dalla famiglia che ancora lo possiede e che vi risiede regolarmente.

Del giardino attuale c’è da dire che è una novità che risale ad una quindicina d’anni fa. Qui prima era tutto bosco, poi la proprietaria ha deciso di ampliare il giardino e farne uno spazio verde fruibile al pubblico, un giardino che si poteva vivere e calpestare. Un giardino dove l’arte, la letteratura e la fantasia ha il suo spazio. E’ un giardino che fiorisce a aprile ad ottobre

Una particolarità del parco è la presenza di una chiesetta del XV secolo, ormai in rovina, che era una tappa lungo la via Francigena, come prova l’effige della conchiglia sulla porta di ingresso.


 Altra curiosità nel parco è data da una ghiacciaia profonda 6 metri.

L’esigenza di avere del ghiaccio era nata con l’arrivo in Francia di Caterina de Medici, che aveva introdotto in Francia la moda del sorbetto. Visto che a me piacciono le curiosità, ne ho subito pronta un’altra: quando Luigi XIV costruì l’orangerie venne qui al Castello di Beauregard a prendere parte delle piante necessarie.

Siamo finalmente arrivati al castello, la cui struttura è molto influenzata dall’architettura italiana. All’ingresso troviamo subito uno dei “gioielli” racchiusi tra queste mura: un orologio olandese del 1711, tutt’ora funzionante, che oltre a scandire le ore segna anche il giorno della settimana e altri particolari.

Lasciata la bella cucina al piano terra, utilizzata fino al 1969, si sale al piano superiore dove si trova la celebre galleria dei ritratti, costata 60 anni di lavoro da parte di tre generazioni. 

Sulle pareti fanno bella mostra di sè 327 dipinti che raffigurano altrettante personalità francesi e internazionali che hanno segnato tre secoli di storia, anzi per l’esattezza 315 anni. Tra i personaggi di spicco i 15 Re che hanno segnato questo periodo e con loro nobili, dignitari, senza tralasciare quegli esponenti della storia internazionale che hanno avuto un ruolo importante in quel periodo. Insomma per farla breve, un grande libro di storia illustrato. 

Si tratta dell’unica galleria del genere arrivata fino a noi e aperta al pubblico. 

Guardano i ritratti però non bisogna distrarsi, perché tutta la galleria è degna di nota, a partire dalle  mattonelle di maiolica Delf, 5500 pezzi, tutti diversi che ricoprono interamente il pavimento, fino al soffitto, decorato con due chili e mezzo di polvere di lapislazzulo, il cui ultimo restauro risale al 1600.

 E dalla stessa data non viene toccato neppure lo studiolo in legno, decorato con le immagini delle discipline che praticava il suo costruttore: la caccia, la musica, lo sport, la letteratura…

Il castello vanta anche una bella collezione di mobili antichi, accanto ai quali vengono esposte opere moderne. Mostre temporanee della durata di un anno.

 Quella esposta attualmente è costituita da fotografie dei cani dei potenti, un modo per collegarsi con i celebri ritratti. Il prossimo anno  cambia la mostra e cambia il tema, sarà infatti la volta degli “Abiti del potere”.
Ultima informazione utile da sapere, il castello è chiuso alle visite dal 12 novembre a metà febbraio

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