L’atto finale del viaggio di Agrifeudi nella Grecia Salentina fa tappa a Sternatia, dove l’intero paese si è mobilitato per farci una degna accoglienza. Con una guida d’eccezione, l’assessore alla Cultura e al Turismo Eleonora Mastrolia, giriamo per le strade del Comune e conosciamo la storia di Sternatia, gli abitanti e la banda di San Giorgio che ci scorta in una passeggiata musicale.
E’ d’obbligo, per chi arriva in paese, il passaggio per “Porta Filia”, la porta dell’amicizia e della pace e poi la discesa, questa volta individuale slegati dal gruppo, nel frantoio ipogeo “Granafei” per ascoltare a pieno le proprie percezioni, senza condizionamenti e chiasso.

GRAN FINALE CON LA BANDA, BALLI E BANCHETTO AD ARTE
La cena si svolge nella corte del Comune di Sternatia, dove è stato allestito un banchetto scenografico perché il cibo è stato posizionato tra foglie, terra e fieno, a dimostrazione dell’importanza della produzione naturale degli alimenti.
La chef Sara Latagliata a soli 29 anni è già un talento e la sua cucina creativa, nella quale utilizza le eccellenze pugliesi, è strettamente legata ai suoi studi sulla storia dell’alimentazione. Tra le sue specialità fave e cicoria fritte con sopra cicoria selvatica, oppure un’interpretazione moderna del “grano stumpato” che ci viene proposto come fosse un risotto.
E’ l’ultima sera e così il gruppo si scatena in balli e canti tipici, ormai siamo tutti entrati a pieno titolo nella storia e nelle tradizioni della terra Salentina e ci sentiamo un po’ parte di essa.
Cala così il sipario sull’ultimo atto di uno spettacolo durato quattro giorni, intensi per autentiche emozioni vissute e arricchimenti culturali, senza dimenticare i momenti di svago e di sano divertimento. Sono stati tanti i soggetti – protagonisti che hanno reso possibile la proposta di Agrifeudi. Un ruolo importante hanno avuto anche le Pro Loco di Sternatia, Galatina, Calimera, Castrigliano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Santa Cesarea e Serrano.
Grazie a loro abbiamo potuto fruire di siti che altrimenti sarebbero stai chiusi al pubblico e soprattutto abbiamo potuto sperimentare, per primi, un nuovo modello partecipato di viaggio nel quale le Pro Loco hanno svolto un ruolo di intermediari territoriali tra pubblico e privato. L’augurio è che il futuro sia proprio in questa nuova offerta turistica, in grado di coinvolgere Istituzioni pubbliche e operatori privati, insieme per presentare un’esperienza di viaggio completa. Dopo la Puglia, Agrifeudi è pronta per partire anche in Sicilia e per approdare presto anche nel Lazio. La Capitale li attende!
Se può essere utile un consiglio agli organizzatori del rooting di Agrifeudi, una visita al mare dovrebbe rientrare nel programma come parte integrante del ricco patrimonio culturale del Salento.