La visita alla fiera Wine Destinations Italia, che si è svolta in ottobre a Livorno, è stata anche occasione per di visitare la zona di Bolgheri, famosa soprattutto per i cipressi e per i vini.
I cipressi che a Bolgheri alti e schietti
Van da San Guido in duplice filar,
Quasi in corsa giganti giovinetti,
Mi balzarono incontro e mi guardar.
Noi non ci siamo fatti mancare niente, compresa la foto, lungo il celebre viale citato da Carducci e una serie di degustazioni in alcune importanti aziende (non solo vinicole) del territorio.

La visita alle cantine è stata occasione non solo per bere dell’ottimo vino, ma anche per conoscere la storia e le caratteristiche di questa parte di Toscana.
Parliamo di vini

Quando si parla di Bolgheri viene subito in mente il filare di cipressi cantate dal Carducci. Bolgheri è anche il nome di un vino pregiato e quindi è inevitabile che una visita in questo Borgo e nei suoi dintorni includa la degustazione dei suoi vini:
- Sassicaia
- Ornellaia
- Bolgheri Rosso
- Bolgheri Bianco
- Bolgheri Superiore
Azienda agricola Toscani
La prima azienda che ci ha accolto – in zona Casale Marittimo – è stata la cantina Toscani, un nome e non è solo riferimento agiografico parliamo Infatti dell’azienda di famiglia di Oliviero Toscani, il celebre fotografo, gestita dal figlio Rocco. Qui abbiamo degustato 4 vini: Lolì, Lumeo, I Toscani e Vieni via con me

Una degustazione che stata anche una piacevole chiacchierata per conoscere la storia di questa azienda, iniziata negli anni ‘60, e la passione che da allora è alla base del lavoro quotidiano. Tra un bicchiere, una pezzo di focaccia e una fetta di prosciutto, anche il tempo per scoprire alcune curiosità sull’azienda, come ad esempio il perché della scelta di alcuni nomi e quella delle immagini delle etichette.
L’azienda però non produce solo vino, ci sono anche gli ulivi, e poi l’allevamento di cavalli americani, di piccioni viaggiatori, che pare abbiamo una carne particolarmente pregiata, e poi i maiali di Cinta Senese, dai quali producono dei salumi, compresi quelli che ci hanno offerto.
Cantina Grattamacco

La seconda azienda che abbiamo visitato è la Cantina Grattamacco, la degustazione ha avuto come valore aggiunto il panorama e si poteva dalla terrazza con i vigneti che ti mostravano in tutta la loro colorazione autunnale. Una cosa che non sapevo e cioè il colore che assumono le foglie in questa stagione rappresentano anche un modo per riconoscere il facilmente il tipo di vigneto che si ha di fronte.
Non solo degustazioni, ma anche una interessante visita alla cantina dove ci hanno mostrato una rara bottiglia di vino imbottigliata nel 1982.
L’olio di Terre dell’Etruria

Dopo il vino il nostro itinerario ci ha portato a Castagneto Carducci, presso la sede di Terre dell’Etruria, che raccolgono circa 3500 aziende agricole toscane come la produzione di olio, vino, ortofrutta, cereali, ma anche agroforniture. Qui abbiamo avuto l’occasione di degustare, anzi di imparare a degustare, l’olio, quello buono. Davanti a noi tre bicchierini con tre diversi olio, una degustazione che ci ha consentito di apprezzarne le differenze e le varie sfumature di sapore.
Sapori a Castagneto Carducci
Al borgo di Bolgheri, per mancanza di tempo, abbiamo potuto dedicare solo una brevissima visita. Diverso invece per Castagneto Carducci, che poi è il comune di cui Bolgheri è una frazione.
Il Paese nel nome rendere omaggio al suo più illustre cittadino, il grande poeta italiano Giosuè Carducci.
A Castagneto Carducci abbiamo dedicato una visita molto particolare, che per rimanere in tema si è concentrata su alcune aziende agroalimentari molto particolari ciascuna delle quali specializzata in una particolare genere di prodotti: liquori, biscotti e peperoncino.
I liquori Emilio Borsi

Prima tappa alla bottega/laboratorio Emilio Borsi che dal 1800 produce liquori artigianali, dall’ottocento ad oggi poco è cambiato perché la produzione è sempre artigianale e all’insegna della tradizione. La maggior parte dei liquori sono prodotti con ingredienti locali, fa eccezione la China Calisaja, che è un po’ il fiore all’occhiello di questo liquorificio, e che pare fosse particolarmente apprezzata anche dal Carducci.
La materia prima arriva dal Perù e qui la corteccia di China viene lavorata a mano in un antico mortaio per poi essere messa a macerare in alcool puro. Gli altri prodotti che ho avuto modo di aspettare ed apprezzare il liquore del pastore. All’interno del locale non solo liquori, ma anche biscotti, marmellate ed altri prodotti alimentari, tutti all’insegna della genuinità e della tradizione.
Piccolo Biscottificio Castagnetano

Altra tappa golosa, quella al Piccolo Biscottificio Castagnetano. A differenza del liquorificio Qui ci troviamo di fronte ad una bottega abbastanza nuova ma questo non significa che non sia ugualmente legata alla tradizione, quella degli appunti, dei brogliacci, delle vecchie ricette ritagliate e messe da parte che sono l’archivio, chiamiamolo così, della nonna Carla. La tradizione la troviamo anche negli ingredienti tutte materie di qualità non ultime screen e di grani antichi. La visita è iniziata nel migliore dei modi con una degustazione di zonzelle fritte e poi i biscotti come i corolli incesi, a base di anice, e dalla forma che richiama un leone rampante, ancora i mielatini a base di miele e frutta secca e i burrini al burro e limone.
I peperoncini di Peperita

Altro locale del tutto singolare è il Peperita, specializzato in peperoncino, che fino a qualche tempo fa aveva anche un punto vendita a Roma. Qui si vende peperoncino sotto varie forme, ma soprattutto propone ai clienti una vasta selezione di peperoncini, per ogni grado di piccantezza fino ad arrivare al Carolina Reaper, considerato il più piccante al mondo. Oltre ai peperoncini veri e propri si trovano anche tutta una serie di prodotti a base di peperoncino come patè, sale aromatizzato e condimenti vari.
Se siete appassionati di peperoncino non dimenticate di chiedere il mini poster che elenca i vari tipi di peperoncino un modo per scoprire come questo prodotto abbia anche tante forme e colori diversi
La Ciccia di Ciacci a Bibbona

E per concludere la giornata sempre all’insegna del gusto ci siamo spostati a Bibbona a cena al ristorante La Ciccia di Ciacci, anche questo un locale di recente apertura, che ha come singolare sottotitolo il macellaio d’accordo con i vegetariani per indicare che si tratta di una macelleria etica, che seleziona accuratamente la provenienza della carne.
Praticamente è una macelleria ma anche un ristorante, l’ambiente è molto accogliente e si mangia bene e in allegria. Il titolare è molto simpatico, singolare poi scoprire che la cameriera, la figlia di Ciacci, sia vegetariana.

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