C’è anche la street art tra le attrattive turistiche di Castel Gandofo, uno dei Borghi più Belli d’Italia

Il borgo non è molto grande, ma davvero è tutto da scoprire. Non a caso è uno dei Borghi più Belli d’Italia, come ricorda anche il mosaico inaugurato alla presenza del sindaco Milvia Monachesi (foto sotto).
Street art a Castel Gandolfo
Un borgo dunque tutto da esplorare e da gustare, che offre ristoranti che ben si prestano a dare un tocco di buono e genuino alla vostra escursione fuori porta, ma di questo vi parlerò un’altra volta.
Oggi voglio soffermarmi su un aspetto moderno di questo borgo antico (scusate il gioco di parole). Sto parlando del progetto di street art, che il Comune di Castel Gandolfo – in collaborazione con Arte e Città a Colori, le Associazioni Culturali Progetti Smarriti e FARE Castelli – ha recentemente realizzato per dare un tocco di colore, ma soprattutto un segnale contro il degrado, al sottopasso pedonale, a piazzale Pertini e alla galleria Chateaunef du Pape. Un progetto che ha visto la partecipazione di cinque artisti:
- Alessandra Carloni
- Carlo Cicarè -in arte Morden Gore
- Tina Loiodice
- Kristina Milakovic
- Danilo Pistone –in arte Neve.
Il risultato è una vera e propria galleria a cielo aperto. Circa 1000 mq di superficie dipinta che colpisce sia per la fattezza dei disegni, che per la tematica e per l’uso del colore.
Questi lavori di street art, grazie alla loro posizione strategica – all’altezza del capolinea degli autobus di piazzale Pertini – rappresentano un po’ il benvenuto ai visitatori che giungono qui sempre più numerosi, anche spinti da questa novità artistica.
In questi primi mesi murales hanno registrato un grande successo tra turisti e pellegrini, che ne hanno apprezzato la qualità, le tematiche e i significati, in particolare per quei visitatore che, come nel mio caso, che hanno potuto usufruire anche di una visita guidata.
Murales, dall’immagine al significato
Filo conduttore la figura femminile. Singolare poi l’uso dei colori: su tutti domina l’azzurro, che ogni pittore coinvolto ha però declinato in un modo diverso e molto personale.
Kristina Milakovic
Per l’artista serba Kristina Milakovic è il colore del lago, ma diventa quello dell’intero paesaggio e tocca anche alberi ed edifici, uno stile molto particolare, riconoscibile immediatamente per il suo tratto “un po’ colato.”
Kristina Milakovic è nata a Belgrado nel 1976 ed è qui che ha iniziato il suo percorso artistico. Arrivata in Italia nel 1996 ha studiato presso le Accademia di Belle Arti di Firenze e Roma, dove nel 2003 ha conseguito il diploma di laurea in pittura con la votazione di 110/110.
Morden Gore (Carlo Cicarè)
C’è chi invece, come Morden Gore, gli attribuisce un significato più profondo, quello legato all’immigrazione e al colore dell’accoglienza, quello degli asciugamani che vengono distribuiti a tutti coloro che sbarca a Lampedusa. Le figure femminili raccontano storie che provengono da lontano, figure serene, accomunate tra loro da un filo sottile di speranza. La prima sorride, ma non a chi la osserva, seguendo il suo sguardo vediamo che sta guardando i suoi figli, che ora possono volare lontano perché sono diventati uccelli.
La seconda è una una piccola donna, una bimba africana che soffia su un dente di leone, un gesto apparentemente semplice: i semi si disperdono nell’aria e diventano uccelli migratori, che viaggiano sul mare raggiungono la costa per trasformarsi in uomini. Un murales che si snoda attorno alla scala di uscita del sottopasso e che per questa sua posizione si svela al visitatore un po’ per volta.
Carlo Cicarè, in arte Morden Gore, è un artista machigiano. Ha iniziato la sua attività come writer a Macerata nel 1996, quando aveva 16 anni. Dopo aver dipinto sempre in clandestinità ha iniziato a partecipare a importanti progetti di street art.
Neve (Daniele Pistone)
E’ invece un omaggio all’arte sacra quello dell’artista Neve che ha realizzato due Madonne. La prima è una Madonna con Bambino un tantino orientaleggiante, un’immagine ricca di luce nella quale domina il classico manto azzurro che contraddistingue Maria.
La seconda invece raffigura una morte della Vergine, un vero e proprio tributo al Caravaggio che realizzò una Madonna rifiutata dai committenti perché ritenuta troppo umana, per la quale Caravaggio aveva scelto come modella una prostituta trovata morta nel Tevere.
Daniele Pistone, in arte Neve è un artista torinese. Con i suoi graffiti ha iniziato dalla strada. Nelle sue opere spesso c’è un richiamo a Caravaggio, anche se il suo artista preferito è Vasilij Vasil’evič Kandinskij. Neve ha lavorato in Italia e all’estero ed oggi è un artista molto richiesto. In un’intervista ha dichiarato “mi offrono più muri di quanti io ne possa dipingere”.
Tina Loiodice
Per questo progetto Tina Loiodice fa due scelte molto diverse. Nella galleria sceglie colori scuri e il contrasto del bianco e nero, per raffigurare il volto di una donna e quello di una ragazzina dall’aria triste. Nel lavoro realizzato per il sottopasso esplode nel colore con un disegno dedicato all’infanzia. Una lunga striscia che si chiude con una bellissima frase di Einstein “non c’è a questo mondo grande scoperto progresso che tenga, fintanto che ci sarà anche un solo bambino triste”.
Tina Loiodice fa frequentato lo storio liceo artistico di Via Ripetta, a Roma. La sua formazione ne ha fatto un’artista a livello internazionale. Molto conosciuta nel quartiere di Trastevere dove dal 2012 ha un suo personale spazio espositivo chiamato Spazio40. Al mondo della street art si è avvicinata a partire dal 2015 e grazie alla street art ha preso parte a diversi importanti progetti.
Alessandra Carloni
Suggestiva la città sospesa di Alessandra Carloni, con immagini che sembrano tratte da un libro per ragazzi e che con i suoi personaggi e i suoi paesaggi, quasi accompagna il visitatore verso la galleria. Qui l’artista ha decorato anche alcune nicchie con paesaggi legati al territorio.
Alessandra Carloni è un’artista romana nata nel 1984. Nel 2008 si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha poi proseguito gli studi all’Università “La Sapienza” conseguendo, nel 2013, anche una Laura in Storia dell’arte contemporanea. Non si occupa solo di street art, ma espone anche diverse mostre in tutta Italia.
… e non finisce qui
Allora, un lago, buon cibo, street art, uno dei borghi più belli d’Italia… servono altri motivi per una visita a Castel Gandolfo? Credo proprio di no, ma ve ne voglio dare altri:
- la via Francigena Sud passa di qua;
- nel borgo ci sono alcune chicche da scoprire, come il tripode originale delle Olimpiadi di Roma e la prima buca delle lettere al mondo, un belvedere sul lago che è uno spettacolo;
- un campo da golf progettato da Robert Trent Jone Sr., uno dei pochissimi in Italia disegnato dal più celebre degli architetti del settore;
- e il Palazzo Papale è stato trasformato in un museo (sapete vero che papa Francesco ha rinunciato alle vacanze estive a Castel Gandolfo?), ora sono aperti al pubblico sia l’appartamento pontificio che i giardini. Ecco, questo per me sarà un buon motivo per tornare presto.