Bruxelles, itinerario Art Nouveau

Palazzetto art nouveau
Era tanto che volevo andare in Belgio e in particolare a Bruxelles, una città che non conoscevo bene. L’occasione è stata l’inaugurazione dei mercatini dell’Avvento, ma non si vive di solo Natale e così è stata una valida scusa per conoscere Bruxelles fuori dagli stereotipi.
 Le tre immagini che mi venivano alla mente per prime erano un po’ banali:
  • l’Atomium
  • la Commissione Europea
  • il Manneken Pis

 

Alla scoperta dell’Art Nouveau di Bruxelles

Eppure c’era qualcosa che trascuravo, ovvero i tanti edifici Art Nouveau. Uno stile che nasce proprio qui, con la Maison Autrique che Victor Horta realizzò nel 1893 nella zona di Schaerbeek (Chaussée de Haecht), e che oggi ospita un museo.

Via art nouveau

Di edifici disegnati dal celebre architetto a Bruxelles ce ne sono molti, la maggior parte dei quali concentrati nelle stesse zone (Ixelles, Scharbeeke Saint-Gilles), quindi basta organizzarsi con una guida e una cartina per seguire un itinerario che vi porterà a scoprire gli edifici più importanti, anche se in molti casi ad affascinare non è tanto il singolo edificio, fatta ovviamente qualche eccezione, ma il loro insieme e la cornice nella quale sono inseriti, fatta di viali, parchi e specchi d’acqua. 

Il laghetto di Square Marie Louise

Particolarmente suggestiva Square Marie Louise, dove gli edifici art nouveau fanno da cornice al giardino che occupa il centro della piazza con tanto di lago, grotte, fontane e le immancabili papere. Non molto lontano si trova la dimora van Eetvelde (avenue Palmerston 2-6) costruita negli ultimi anni dell’800 per il diplomatico Edmond Van Eetvelde. la sua particolarità è l’uso di materiali come acciaio, ferro e vetro che per la prima volta vengono impiegati per un’abitazione privata.

Square Marie Louise

Complessivamente possiamo dire che, lasciati alle spalle gli uffici dell’Unione Europea, un po’ tutte le vie offrono qualcosa di interessante da vedere.

“ricami” in ferro battuto

Una passeggiata lungo queste vie consente di scoprire, uno dopo l’altro dei veri e propri piccoli gioielli di art nouveau e quello che stupisce è che non sono palazzetti nobiliari, ma sono case vere, edifici che includono anche negozi, pub, scuole. Fa sorridere quasi vedere su queste magnifiche facciate i cartelli “vendesi”.

Ad esempio l’edificio che troviamo al numero 3 di Square Marie Louise fu progettato da Horta per ospitare una clinica.
In Belgio non c’è  solo il nome di Hortal legato a questo stile, grandi artisti del genere furono anche Hankar, Cauchie, Blèrot. Nella sola città di Bruxelles l’art nouveau ha lasciato un forte segno con circa 200 edifici di interesse storico.

Tra i gioielli del genere la residenza Solvay(Avenue Louise, n 224, a Ixelles) realizzata da Horta su richiesta di Ernest Solvay, il celebre e ricco farmacista, noto per il bicarbonato di sodio, considerata l’opera più importante di Horta per la quale utilizzò materie prime di gran pregio, come marmo, onice, bronzo e legni tropicali. La casa è visitabile su richiesta per piccoli gruppi.
Quella che la casa studio di Horta, oggi è un museo che porta il suo nome, qui, non dovendo rendere conto a nessun committente, l’architetto diete libero sfogo alla sua creatività, curò tutto con attenzione, compresi gli arredi e le maniglie delle porte (
MuseoHortarue Américaine 25a Saint-Gilles ).

 

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