Cancellata, tra le polemiche, la maratona di New York

Non c’è riuscito l’attacco alle Torri Gemelle, ma l’uragano Sandy: quest’anno la Maratona di New York non si correrà.

Contrariamente a quando confermato dal sindaco Michael Bloomberg all’indomani del passaggio di Sandy, poche ore fa invece la scelta di fare marcia indietro.
Una decisione del tutto inaspettata, anche perché, dal 1970, anno della sua nascita, è la prima volta che la celebre maratona si ferma. Nel 2001, a meno di due mesi dall’11 settembre, la maratona rappresentò l’immagine di una città  che non era disposto a soccombere e, anche se nel dolore, voleva andare avanti.
Questa è diverso, si è parlato molto, forse troppo, dell’opportunità o meno di correre quei 42 chilometri in una città fortemente colpita, che piange 38 vittime e dove le squadre di soccorso sono ancora al lavoro nei quartieri devastati. Tanti atleti avevano già fatto sapere che  avrebbero disertato la gara o che addirittura si sarebbero presentati alla partenza, per poi correre in senso opposto e dare aiuti ai soccorritori. 
La corsa, per tradizione, attraversa tutti e cinque i distretti di New York e in questo momento ci sono zone ancora piene di macere e senza elettricità.
Così, nonostante  la voglia di tornare alla normalità e il pensiero che la maratona fosse un’occasione di unità e riscatto per la città, all’ultimo momento il sindaco Michael Bloomberg ha deciso che era il caso di fermarla, anche perché era ormai “diventata fonte di controversie e divisioni”, che non si addicono “allo spirito di unità della maratona”.
Insomma anche se l’evento sportivo  ”non avrebbe distolto risorse dagli sforzi di soccorso” il primo cittadino di New York ha detto di non volere “ombre sull’evento e sui suoi partecipanti e per questo abbiamo deciso di annullarla”
Quindi domani i circa 51mila iscritti provenienti da tutte le parti del mondo, tra cui circa 3mila italiani, non correranno. L’annuncio è stato dato poche ore fa, in Italia era notte, mentre a Central Park si stava lavorando per allestire il traguardo.
 Più che un annullamento potrebbe trattarsi di un rinvio a data da destinarsi.
Magari se il Sindaco avesse preso subito questa decisione migliaia di persone avrebbero evitato di volare fino a Ne York

 

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