Chambord, il castello più famoso della Valle della Loira
Il castello di Chambord è simbolo della Valle della Loira, è uno di quei manieri che attraggono in Francia molti turisti, pensate che ogni anno le sue mura qualcosa come 880mila visitatori.
Di tutti i castelli della zona questo è il più grande: 156 m di lunghezza e 56 di altezza, 77 scale, 282 camini e 426 stanze.
Tutto ebbe inizio nel 1519, quando Francesco I, appena tornato dall’Italia, decise di dare il via al grande cantiere per la costruzione di Chambord.
Aveva solo 25 anni e il viaggio nella penisola lo avevaa portato a contatto con il nostro Rinascimento.
Francesco I ne era rimasto affascinato e portò con lui in Francia architetti e artisti italiani. Pur volendo lasciare al castello l’impronta medioevale ha voluto che questo rispecchiasse l’impronta del Rinascimento italiano. Un’influenza che ben si può notare in molte parti del maniero.
Nel castello anche la mano di Leonardo da Vinci
Tra e tanti mani illustri che hanno messo la loro opera nella costruzione, pare ci sia anche Leonardo da Vinci. A lui infatti sarebbe attribuita l’idea della doppia scala a vite che sale dal pianterreno fino al terzo piano.
I lavori per la sua costruzione andarono avanti per tantissimi anni, al punto che quando Francesco I morì il castello non era ancora stato ultimato, saranno Enrico II e Luigi XIV a dare a Chambord l’aspetto definitivo.
Se io fossi stata in Francesco I avrei trascorso qui molto tempo, ma lui non la pensava così: anche se regnò ben 32 anni visse a Chambord solo 72 giorni.
Quando si pensa ad un castello in genere si pensa ad un edificio creato per difendersi dai nemici, qui invece ci troviamo di fronte ad una residenza di caccia, insomma una sorta di seconda casa. Francesco I andava molto orgoglioso non solo del castello, ma soprattutto del grande parco, ancora oggi considerato il più grande parco forestale recintato d’Europa.
La recinzione era fondamentale per difendere la selvaggina, pensate che durante i periodi in cui era disabitato, il castello non veniva sorvegliato, ma il parco si.
Attualmente per i visitatori è possibile accedere anche ad una porzione di parco, circa 800 ettari dei quasi 5500 totali, nei quali è possibile avvistare cervidi e cinghiali.
Utile sapere che il castello conta due soli giorni di chiusura all’anno: il 25 dicembre e il 1 gennaio.
Lasciato Chambord ci siamo spostati nel vicino castello di Beauregard. Anticamente i due castelli erano collegati, separati solo dalla vasta riserva di caccia reale.