Cieli bloccati dal vulcano Eyjafjallajokull

L’improvvisa eruzione del vulcano Eyjafjallajokull sta creando un vero e proprio black out nei cieli europei con decine di migliaia di voli cancellati a causa della nube di cenere che si è liberata nell’aria e che rischia di bloccare i motori degli aerei. Dopo la chiusura degli aeroporti del nord Europa, ora è la volta di quelli italiani, con la chiusura di degli scali di Torino Caselle, Milano Malpensa, Milano Linate, Bergamo, Venezia e Bologna.
Gli aeroporti interessati dovrebbero restare chiusi fino a lunedì. Un provvedimento necessario, volto a garantire la sicurezza del volo oltre i 35mila piedi.
Il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli raccomanda di mettersi in viaggio solo per effettive necessità. Con il blocco dei voli strade e ferrovie sono state prese d’assalto. Trenitalia ha potenziato il traffico verso località nazionali, ma ha fatto sapere che per l’estero i posti sono già tutti esauriti e non c’è possibilità di organizzare treni straordinari.

Non c’è altro da fare. Non è possibile bloccare il diffondersi della cenere vulcanica nell’atmosfera, si può solo aspettare. Attendere che il fenomeno si esaurisca e che Madre Natura faccia il suo corso. La nube si muove ad una velocità di 500 chilometri ogni dieci ore, dopo aver interessato il nord Italia dovrebbe, stando alle previsioni atmosferiche, rialzarsi e spostarsi verso la Russia. Intanto la Ryanair ha deciso di cancellare tutti i suoi voli nel nord Europa fino alle 12 di lunedì 19 aprile.

Chi vola Alitalia potrà invece avere le notizie riguardanti il proprio volo chiamando il numero verde 800650055, o per chi vola Lufthansa 800 8506070. Per chi invece vola British Airways, potrà verificare se il proprio volo è stato annullato sul sito www.ba.com
Ai passeggeri rimasti a terra è garantito il rimborso del biglietto o un cambio di data, nulla di più. I disagi e i danni provenienti da questo fenomeno non sono rimborsabili, in quanto dovute a causa di forza maggiore. Quindi niente rimborso per eventuali anticipi versati ad alberghi o per altri servizi.
A Roma in giornata è prevista una riunione della Protezione civile per fare il punto in Italia.

E intanto, dalla parte opposta dell’Europa, un altro vulcano, l’Etna, ha deciso di riprendere l’attività esplosiva, cosa che non accadeva da due secoli.

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