Cipro lavora a reef artificali per incremento turismo subacqueo

Chi fa immersioni lo sa, immergersi in profondità nei pressi di un relitto è un’esperienza bellissima, un po’ per il fascino che suscita la nave sommersa e un po’ per la straordinaria vita che la popola.

Da peschereccio naufragato un reef artificiale

Un relitto sommerso però non è sempre dovuto ad un improvviso e tragico naufragio. Lo dimostra l’operazione condotta nei giorni scorsi a Cipro dove il Nemesis, un peschereccio vecchio 57 anni, è stato affondato, proprio con l’obiettivo di creare un reef artificiale nella zona di Protaras per la protezione della biodiversità, il recupero degli ecosistemi marini e, non ultima, la promozione del turismo subacqueo a Cipro.

A seguire le operazioni, durate circa un paio d’ora, una quindicina di barche con a bordo un gruppo di turisti che hanno salutato con un applauso il momento in cui la barca è scivolata sott’acqua, per poi adagiarsi sul fondale a 23 metri di profondità.

Il peschereccio, costruito in Francia nel 1956, non soffrirà di solitudine sul fondo dal mare, presto infatti sarà raggiunto da altre tre imbarcazioni in disuso: l’ex peschereccio sovietico Costandis, la nave tedesca Lady Thetis del 1950 e il Laboe un cruiser della prima metà del ‘900 che verranno affondati in diverse località al largo della costa di Paralimni, Ayia, Limassol e Paphos.

Il progetto prevede anche la realizzazione di un reef artificiale utilizzando materiali diversi, da realizzarsi sempre entro il prossimo anno.  I costi dell’operazione si aggirano intorno ai 300mila euro, in parte finanziati con fondi europei.

Sui risultati i sostenitori del progetto sono molto ottimisti e parlano di un forte impulso al turismo subacqueo, legato alla creazione di tanti piccoli ecosistemi sulla  superficie dei relitti sommersi, con alghe, spugne e habitat per i pesci.

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