Le cascate di Agua Azul e Misol Ha sono due di quelle mete messicane alle quali durante il mio primo viaggio ho dovuto rinunciare. Succede quando si viaggia con altre persone e soprattutto in un Paese tanto grande. È inevitabile, occorre fare delle scelte, ma aver rinunciato ad Agua Azul mi pesava molto.
Entrambe le cascate sono facilmente raggiungibili partendo, come ho fatto io, da San Cristobal de las Casas, chi non dispone di un mezzo privato (come nel mio caso) può comunque prenotare un’escursione che partendo da San Cristobal non solo tocca le due cascate, ma si spinge fino a Palenque. Un’ottima soluzione per ottimizzare gli spostamenti. In questo caso il mio consiglio è quello di non fare ritorno a San Cristobal, ma fermarsi a Palenque e da lì proseguire il viaggio.

Due cascate da non perdere
Se durante il primo viaggio in Messico avevo dovuto rinunciare alla cascata di Agua Azul quando sono tornata l’ho inserite senza pensarci due volte, anzi per non farmi mancare nulla quel giorno siamo andati anche a Misol Ha. D’altra parte le cascate di Agua Azul e Misol Ha sono abbastanza vicine ed è possibile visitarle nella stessa giornata.
Il viaggio che separa San Cristobal de las Casas, dove avevamo trascorso l’ultima notte, è piuttosto lungo. Sono oltre 150 chilometri. Non sarebbero tanti, ma la strada è tutta, quindi si procede lentamente. In condizioni normali servirebbero qualcosa come 3-4 ore di macchina, ma le nostre non erano condizioni normali. L’ultima sera a San Cristobal avevamo fatto un po’ di bisboccia. Pessimo errore, ma bere la sera prima di un viaggio su strade di montagna, i nostri poveri stomaci ne hanno risentito un po’ troppo. Questo ci ha costretto a fare qualche tappa forzata, anche solo per prendere un po’ d’aria.

I tempi si sono così allungati e questo ci ha costretto a riconsiderare il programma che prevedeva (chi mi conosce non avrebbe avuto dubbi) di fare il bagno sia ad Agua Azul che a Misol Ha. In realtà non avevamo troppa fretta, il programma della serata era tranquillo. Avevamo prenotato in una sorta di fattoria in mezzo alla foresta, dove avremmo anche cenato per poi andare a dormire. Il problema era che l’autista non voleva fare troppo tardi perché secondo lui nella zona dove eravamo diretti era meglio non viaggiare dopo il tramonto.

Valutati i vari aspetti abbiamo deciso che per sfruttare al meglio i tempi a disposizione era quello di privilegiare un sito piuttosto che l’altro. Così la decisione è stata quella di trascorre più tempo alle cascate di Agua Azul, fare il bagno per poi muoverci alla volta di Misol Ha, ma solo per vedere le cascate. Insomma, a Misol Ha niente bagno. Peccato perché secondo me era più bella la seconda cascata per il bagno. Comunque è stata una bella giornata, curve a parte. E poi ero in Messico, di bagni belli in questo viaggio già sapevo che ne avrei fatti altri: intanto nei cenotes e ovviamente nel Golfo del Messico. Non solo “normale” bagno in mare, ma – per non farmi mancare nulla – anche nuotare con gli squali balena e tuffo nelle acque del Parco Nazionale di Isla Contoy, ma di tutto questi vi parlerò un’altra volta.
Agua Azul

Il sito di Agua Azul è famosissimo. Si trova ad una settantina di chilometri da Palenque e ogni anno attrae tantissimi visitatori che vengono qui per incantati dalla bellezza del paesaggio. Qui l’acqua – per molti mesi all’anno- è di un bel colore turchese. Un colore determinato dalla presenza di carbonato di calcio nelle rocce, ma che praticamente sparisce per alcuni periodi.
Non in estate però, quando a causa della stagione delle piogge, risulta più torbida. Per me che lo aspettavo dal viaggio precedente è stata un po’ una delusione vedere l’acqua di un colore molto lontano a quello immaginato. E poi tra bancarelle e folla, troppa confusione per i miei gusti.

Alla fine ho fatto solo un bagno veloce, mi sarebbe piaciuto lanciarmi dalla corda come facevano i bambini, ma ci ho rinunciato. Ho optato per una passeggiata, seguendo il sentiero che costeggia le cascate. Non un solo salto, ma una serie di cataratte che si susseguono una dopo l’altra.
Pensate che la cascata più grande è alta circa 6 metri. Rispetto alle tappe precedenti, questa ci è sembrata decisamente molto più turistica. È sempre molto affollata. A venire qui in massa non solo turisti stranieri, ma anche tanti messicani. Il parco offre la possibilità di vedere le cascate, ma anche fare il bagno o una passeggiata. Poi tra parcheggio, bagni, bar e ristoranti c’è la possibilità trascorrere davvero tutta la giornata. Se possibile, per avere minor affollamento, scegliete un giorno infrasettimanale e non festivo.

Pensate che questa meraviglia ha rischiato di sparire. Tutta colpa del forte terremoto che ha colpito il Messico nel settembre 2017, quando il sisma aveva fatto deviare il corso del fiume Xanil che alimenta le cascate. Tutto questo fu un dramma non tanto per i turisti, quanto per la popolazione locale che, dalla presenza delle cascate, traggono un forte beneficio economico.
Possiamo dire che gran parte dell’economia dell’area è legata alle cascate di Agua Azul. Ecco allora che è stata proprio la popolazione ad attivarsi per salvare la loro gallina dalle uova d’oro. Si sono rimboccati le maniche ed hanno iniziato a lavorare, senza aspettare gli aiuti del governo, per riportare l’acqua alle cascate. Senza acqua erano calati i turisti e senza turisti per loro veniva a mancare il lavoro.

Alla fine l’acqua è tornata e così le cascate e i turisti. Ho letto però che con il terremoto il paesaggio è molto cambiato, anche se ha mantenuto il fascino del luogo.
Come arrivare as Agua Azul
- si percorre la statale 199 fino al bivio per Agua Azul che si trova a metà strada tra Palenque e Ocosingo
Misol Ha
Lasciata Agua Azul ci siamo poi spostati a Misol Ha che distano meno di un’ora di auto. Se ad Agua Azul è possibile fare una camminata lungo il sentiero che risale le cascate, a Misol Ha invece il sentiero porta dentro la cascata.

Non una serie di cascate come ad Agua Azul, ma una grande cascata con un imponente salto di una trentina di metri. Il sentiero ad un certo punto vi porta vicinissimo alla cascata, sentirete il suono fragoroso con cui l’acqua si getta dall’alto e poi scoprirete che la cascata di Misol Ha vi offre la possibilità di camminare dietro al muro d’acqua, vicino, ma così vicino che ci si bagna alla grande.

Però è divertente. Utile scendere con la mantella impermeabile, cose che io avevo lasciato nel pulmino. Mi sono bagnata, ma non è stato un problema, così come mi sono bagnata mi sono asciugata. La cosa importante è fare attenzione quando si cammina, perché un sentiero bagnato e scivoloso può essere pericoloso.

Durante il percorso, oltre che fare attenzione a non scivolare, soffermatevi ad ammirare anche la vegetazione tropicale, una giungla che è stata anche ambientazione del film di fantascienza Predator (1987) con Arnold Schwarzenegger
Passata la cascata ho ammirato il laghetto circolare ai suoi piedi, la voglia di tuffarmi qui era tanta, ma non era possibile. Lo sapevo già e così a malincuore abbiamo ripreso la strada verso il parcheggio.
Volendo si può anche soggiornare in zona nei bungalow del Centro Turistico Ejidal Cascada de Misol-Ha, una soluzione molto eco-sostenibile in mezzo alla foresta e non lontano dalla cascata. Io non sono riuscita a fermarmi qui perché era tutto prenotato, dispone solo di 12 bungolow ed in grado di al massimo 32 ospiti. Però la foreste quella notte non ci è mancata, come vi avevo già anticipato il programma del giorno prevedeva una notte nella foresta e poi la mitica Palenque di cui vi ho già parlato. Insomma, il nostro viaggio in Messico on the road andava avanti. Per l’ingresso ad entrambe le cascate c’è da pagare un biglietto.
Come arrivare a Misol-Ha
- si percorre la statala 199 si prende un bivio, ben segnalato, da qui si prosegue per circa 1 chilometro e mezzo.
Chi è senza auto può organizzarsi con un taxi o un furgone, o in alternativa rivolgersi ad un’agenzia turistica locale che organizza questo tipo di escursioni.
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