
Metti una fresca serata romana, un bellissimo giardino – quello dell’Ambasciata di Polonia – una gastronomia raffinata e due chef arrivati direttamente da Cracovia. Visti gli ingredienti la serata non poteva che essere un successo.

La serata è quella che si è svolta ieri sera per celebrare nel migliore dei modi, cioè a talvola, il riconoscimento di Cracovia come Capitale Europea della Cultura Gastronomica 2019.
Assaggi di Cracovia
Una serata evento, promossa dall’Ente Nazionale Polacco per il Turismo, dal titolo significativo Assaggi di Cracovia. Il modo migliore per avere un approccio diretto con i sapori della Polonia e in modo particolare della Małopolska (la Piccola Polonia), una delle regioni storiche della Polonia, nel Sud del Paese.
Cracovia una gastronomia tra tradizione e innovazione

Una città che ben si merita questo riconoscimento, visto la sua caratteristica di essere un “laboratorio” dove la creatività e l’innovazione stanno contribuendo a valorizzare la tradizione e la storia della cultura del cibo dell’intero Paese.
La Cracovia dal punto di vista della gastronomia è in continuo fermento con ben 26 ristoranti citati nella Guida Michelin e circa il doppio nella guida Gaullt et Millau. Tanta poi l’attenzione anche al chilometro zero che vede 8 locali raccomandati dall’associazione Slow Food.
La Małopolska è la regione più ricca di prodotti tradizionali, IGP e DOP della Polonia

A questo poposito lasciatemi ricordare i formaggi DOP come l’oscypek, la redykolka, la bryndza, la carne d’agnello della regione di montagna, il Podhale, o la salsiccia lisiecka e ancora i fagioli Piekny Jas, coltivato in appena 11 comuni della valle del fiume Dunajec.
E poi come dimenticare la frutta, prime fra tutte le mele di Lack e le prugne di Sechna.
Viste le premesse, capirete che, anche per me, è sempre un grande piacere tornare a mangiare prodotti della Polonia. Ieri sera però non ci siamo limitati solo a mangiare.
Serata evento nel giardino dell’Ambasciata di Polonia

La serata è stata un piccolo viaggio nella gastronomia di Cracovia grazie al racconto dell’esperienza che la blogger Federica Piersimoni ha fatto recentemente in Polonia. E soprattutto grazie ai due chef Michal Cienki e Wiktor Kowalski del rinomato ristorante Art di Cracovia, volati a Roma direttamente per l’occasione. I due chef hanno cucinato per noi in una cucina all’aperto allestita, per l’occasione, nel giardino dell’ambasciata.

Ad aiutarli c’era Giulio Rossi (fondatore di ricettedellanonna.net) e lo stesso ambasciatore di Polonia, che non ha esitato un attimo ad indossare il grembiule – per lui rigorosamente nero (resta ambasciatore anche tra i fornelli) – e a mettersi con le mani in pasta per partecipare attivamente alla preparazione dei piatti della serata.

Il cooking show proposto è stato un modo per parlare della tradizione gastronomica locale, anche se un po’ reinterpretata dagli chef. Un esempio in tal senso sono i pierogi (simili ai nostri ravioli), che ieri sera sono stati proposti verdi, per il colore del grano presente nell’impasto e dall’insolita forma quadrata, anziché la classica mezzaluna.

Verde non solo la pasta dei pierogi, ma anche il condimento, a base di olio d’oliva ed erba cipollina. Un ingrediente che forse in Italia usiamo troppo poco, così come l’aneto che invece sono molto diffusi nella gastronomia di Cracovia e in generale della Polonia. Un’assenza sulle nostre tavole della quale si è molto rammaricato l’ambasciatore.

La cucina polacca negli ultimi anni si sta reinventando, giocando tra antiche tradizioni e prodotti locali da proporre talvolta anche modo nuovo e originale e allora ben vengano i pierogi verdi e quadrati!.

Il secondo piatto proposto era a base di agnello, una ricetta che si rifà alla tradizione ebraica della Polonia. Non a caso la carne era servita con accompagnamento di pane azzimo e verdure.
I vegani sono i benvenuti in Polonia
Ecco questa portata, pur molto legata alla gastronomia tradizionale di Cracovia, non rispecchia un aspetto molto importante della Polonia, quello di essere veg-friendly. Anche se a dire il vero ieri sera la protagonista era Cracovia e la città che si attesta tra le più vegane del mondo è Varsavia. Questa è una caratteristica gastronomica della Polonia che proprio non conoscevo! Proprio io che non mangio carne. Pur non essendo ancora mai stata né a Cracovia né a Varsavia, ho avuto occasione spesso di accostarmi ai sapori della Polonia partecipando a diversi eventi che si sono svolti a Roma. Tra tutti quello che ricordo con maggiore piacere è la notte del Wianki sul Tevere, ma quella è un’altra storia. E poi ai vegani consiglio anche la szarlotka, una torta di mele buonissima, bisogna solo avere l’accortezza di cercarla con una pasta frolla con l’olio al posto burro, la ricetta della szarlotka è molto diffusa in tutta la Polonia e sicuramente la troverete anche in versione vegana.
Come tutte le cene che si rispettino, anche quella di ieri sera si è conclusa con un dolce, una sorta di pancake fritto aromatizzato all’arancia e servito con una mousse al caramello.
E dopo il cooking show, dalla teoria siamo passati alla pratica, cioè alla cena, accompagnata da vini, birra e sidro.
#Polognam ecco i vincitori

La serata è stata anche occasione per annunciare il vincitore del contest #polognam dedicato alla gastronomia di Cracovia e non solo. Ho partecipato anche io. Ecco, a questo punto avrei voluto scrivere che avevo vinto e che sarei potuta finalmente andare in Polonia a mangiare direttamente sul posto i piatti della gastronomia polacca. Tutto questo non a Roma, ma nella giusta location, cioè la Polonia. Mangiare polacco tra le strade e i vicoli storici di Cracovia o la affacciati alla Vistola è tutta un’altra cosa.
In un’atmosfera così autentica i piatti acquistano un valore aggiunto, un sapore speciale che si accompagna al profumo della storia.

Una cucina al plurale
Ho parlato di cucina polacca, ma sarebbe più corretto utilizzare il plurale. Come hanno ben spiegato ieri sera nel corso dell’evento, sono 16 – e non una – le cucine polacche. Non ci resta che partire per assaggiarle tutte.
The winner is…
Se io non ho vinto, chi è la fortunata? A vincere è stata la food blogger Ramona Pizzano, del blog Farina Lievito e Fantasia, per la sua chlodnik, una zuppa fredda a base di barbabietole, cetrioli freschi e ravanelli.
In effetti una foto molto bella e colorata, più dei miei pierogi. Avrei avuto una seconda chances, perché il municipio di Cracovia ha premiato anche i migliori pierogi, ma anche questa volta non erano i miei, ma quelli del blog 2 amiche in cucina.
Anche se non ho vinto, vi assicuro che anche i miei pierogi erano molto buoni, anzi i prossimi giorni nella mia rubrica “Con le mani in pasta” dedicata alle ricette dal mondo, troverete anche questa.
Quella dei pierogi è quasi d’obbligo, visto che parliamo di uno dei piatti polacchi più apprezzati al mondo. A dire il vero volevo farlo qui, ma lo spazio sta diventando sempre meno.
Assaggi di Cracovia, una serata di successo
Giusto il tempo e lo spazio per ribadire che Assaggi di Cracovia è stato un vero successo, per il quale Barbara Minczewa, Direttrice dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo, ha ringraziato tutti gli ospiti per aver condiviso questa serata di festa e l’Ambasciata di Polonia per la preziosa collaborazione.

“Da mesi – ha aggiunto Barbara Minczewa – stiamo comunicando l’universo della cucina polacca attraverso la campagna on-line #Polognam, e questo momento conviviale è stato l’occasione per uscire da un contesto virtuale e per aiutare il pubblico italiano a scoprire qualcosa di più dei sapori della Polonia.
ART, uno dei ristoranti d’autore storici di Cracovia, ci ha aiutato a fornire uno sguardo fresco sulla nostra cucina che negli ultimi anni si sta reinventando, attingendo ad antiche tradizioni e ai prodotti locali per proporre dei piatti che riflettono la varietà culturale e naturalistica del territorio, l’eleganza della cucina dell’antica capitale della Polonia e le sue varie influenze storiche”.
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