Cuba, Playa Giron

Lasciata Maria la Gorda abbiamo fatto nuovamente tappa all’Avana dove la sera abbiamo assistito alla sfilata di carnevale, lo so che non vedete foto, ma il timore di essere derubati era alto e così abbiamo lasciato tutto in cassaforte. 

Verso Playa Giròn

La mattina dopo ci siamo messi in viaggio verso est. Prima tappa Playa Giròn. Il nome forse non vi dice nulla, ma se vi dico che questa è la famosa Baia dei Porci (Bahìa de Cochinos), capirete che si tratta di un luogo storico per i cubani. E’ il luogo dove, nel 1961, hanno sventato il tentativo americano di rovesciare il regime di Castro. Avevamo cambiato albergo perché il Carribean era sempre senz’acqua, ma la mattina abbiamo scoperto che mancava l’acqua anche al Lincoln. Alla reception ci hanno informato che stavano già provvedendo. Nell’attesa siamo andati a fare colazione: servizio lentissimo. C’è chi ha aspettato un’ora per un caffelatte. Nel frattempo l’acqua però era tornata.

L’alzataccia era quindi servita a poco. Comunque abbiamo lasciato l’Avana alle 8,30 e dopo tre ore eravamo  Playa Giròn. 

A Playa Giròn

La spiaggia del resort è terrificante. Sabbia chiara e palme non mancano, ma a pochi metri dalla riva c’è una diga che spezza l’orizzonte e rende un po’ palustre il mare. Seguendo le indicazioni di alcune persone ci siamo spostati verso sinistra, dove, dopo una camminata di una circa un quarto d’ora, abbiamo trovato una spiaggia decisamente migliore con sabbia bianca e bel fondale.

Se Maria La Gorda prende il nome da una donna rapita dai pirati, Playa Giron porta il nome del pirata francese  Gilbert Giron che trovò asilo in questo tratto di costa.

Situata sul lato occidentale  della Baia dei Porci, è l’ultima spiaggia di sabbia della zona.

Se proprio arrivate da queste parti, forse è meglio fermarsi a Punta Perdiz. Più che spiaggia trovate scogli, ma la bellezza del sito è decisamente superiore a quella di Playa Giron che dista solo pochi chilometri. 

Museo Playa Giròn

Museo di Playa GIron

La tappa a Playa Giron è stata più che altro tattica: un modo per spezzare il viaggio e per avere l’occasione di visitare il museo realizzato per commemorare la sconfitta americana alla Baia dei Porci. 

Era il 1961, circa 1400 esuli cubani istruiti dalla Cia sbarcarono su questo tratto di costa con l’intento, e con il consenso di Kennedy, di rovesciare il governo rivoluzionario. La battaglia durò tre giorni e si concluse con la vittoria dei militari di Castro. I piani dell’odiato nemico erano stati sconfitti e tutto questo è ricordato: con oggetti, mezzi pesanti, foto e documenti nel piccolo museo di Playa Giron. 
Per i più “distratti” un cartello all’ingresso del paese ricorda che si sta per entrare dove avvenne la “prima sconfitta dell’imperialismo yanquee in America Latina“.

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