Il nostro giro on the road ci ha portato a visitare Cuba in lungo e in largo e ovviamente non potevamo perderci la seconda città più importante dell’isola: Santiago de Cuba.

A prima vista appare molto più bella e curata della capitale l’Avana, ma forse solo perché a l’Avana domina un po’ troppo l’abbandono e il degrado.
Visita guidata a Santiago de Cuba
Il modo migliore per vistare Santiago e scoprirne la storia e il fascino è quello di partecipare ad una visita guidata in italiano. Un breve tour di due ore mezzo per conoscere il centro storico della città e la storia della Rivoluzione cubana. Il tour ha un costo di 15 euro e comprende anche un mojito alla Bodeguita del Medio
Per chi vuole approfondire meglio c’è la possibilità di optare per un tour più lungo, della durata di mezza giornata, che include anche il cimitero di Santa Ifigenia dove è sepolto Fidel Castro e dove si trova del mausoleo di José Martí. Questo tour ha un costo di 37,50 euro e include anche un transfer a bordo di un’auto epoca e un giro in carrozza fino al cimitero di Santa Ifigenia.
Il fascino di Santiago
Il fascino di Santiago sta anche nella sua posizione, tra le montagne e il mare. La sua storia ha inizio nel 1514, con la fondazione ad opera di Diego Velázquez de Cuéllar, giunto sull’isola con il secondo viaggio di Colombo, che lo nominò prima capitano dell’isola, poi governatore. Santiago infatti per un breve periodo ebbe il ruolo, poi passato a l’Avana, di capitale. Avete presente la canzone Velasquez di Vecchioni? Si parla proprio di lui e della sua voglia di viaggiare e di scoprire.
Cosa vedere a Santiago de Cuba
A Santiago in luglio si svolge anche il miglior carnevale dell’isola, che con i suoi ritmi, i suoi costumi e le sue coreografie invade le strade de l’Avana… ma noi ce lo siamo perso, eravamo troppo lontani per poter essere presenti e così i ritmi e le atmosfere del carnevale cubano li abbiamo respirati nella nostra seconda tappa a l’Avana, ma il carnevale di Santiago pare sia tutta un’altra cosa.Approfittando del nostro pulmino abbiamo sfruttato la mattinata per fare un ampio giro nelle zone più lontane dall’albergo.
Cimitero di Santa Ifigenia

Prima tappa il cimitero di Santa Ifigenia, altro “tuffo” nella storia cubana, con tanto di cambio della guardia. No, proprio non potevamo perdercelo. A Santa Ifigenia si tocca con mano il ruolo che questa città ha avuto nella storia cubana, qui infatti riposano alcuni tra i personaggi più rappresentativi, tra loro anche i rivoluzionari che morirono nell’assalto alla caserma Moncada e José Martí, che oltre ad essere l’autore del testo della celebre Guantanamera, è anche l’eroe nazionale cubano. E non manca neppure la tomba di Fidel Castro.
Il cimitero può essere visitato in autonomia, ma per capirne meglio il significato, storico e culturale è necessaria una visita guidata (in italiano) che può essere prenotata on line al costo di 15 euro.
Castello del Morro
Lasciata Sant’Ifigenia ci siamo spostati al Castello del Morro (Patrimonio dell’Umanità), che domina la baia. Visita sicuramente da non perdere, anche se molti volevano fare questa tappa solo per aver letto sulla Lonley Planet la presenza di un “roboante museo della pirateria”, si tratta in realtà di una bacheca con 6 pistole e due fucili, e qualche pannello in spagnolo. Insomma, se ci andate per la pirateria è, come si dice a Roma, una “sola”.
Comunque, a parte il museo inesistente, il castello ha il suo fascino. La fortezza fu edificata nel 1637 per difendere la città dalle incursioni dei pirati perché la fortificazione più antica, costruita a fine ‘500, non era più ritenuta idonea allo scopo. Non solo, ma fu proprio mentre il castello Morro era già in costruzione che i pirati riuscirono a rendere il controllo della città per due settimane, distrussero parte della fortificazione e portarono via l’artiglieria.
Il castello fu poi ultimato e soggetto ad altri lavori nel secolo successivo. Finite le esigenze di una fortezza difensiva in piena efficienza questa cadde pian piano in rovina, per essere poi restaurata una cinquantina di anni fa. Dal 1997 è Patrimonio dell’Umanità UNESCO come uno dei complessi di architettura militare ispano americani meglio conservati
Santuario El Cobra
Da qui ci siamo spostati alla santuario di El Cobra, una madonna molto venerata a Cuba. Molti ex voto. La Lonely Planet parla di una statuina d’oro donata dalla madre di Fidel Castro, affinché la madonna lo proteggesse mentre era sulla Sierra Maestra. ma io non l’ho visto. Non è invece visibile al pubblico la medaglia che Hernest Hemingway vinse nel 1954. Dopo un furto sventato è ora conservata in un luogo segreto. Suggestivo il colore dominante giallo, nei fiori e nei vestiti, ma a parte questo, anche se a molti la visita è piaciuta, secondo me se ne potrebbe fare anche a meno, visto che è un po’ fuori città.
Ex Caserma Moncada
Siamo rientrati in hotel alle 13,30 e alle 14,30 ci siamo mossi, in ordine sparso, per visitare la città di Santiago. Tra le cose interessanti da vedere ci sarebbe il Museo del Ron, ma è chiuso per ristrutturazione… A Santiago è bello camminare per le strade, tra i colori delle sue case, faticando un po’ affrontando i saliscendi delle colline, per poi raggiungere l’ex caserma Moncada, che fu teatro di uno storico attacco, da parte dei rivoluzionari guidati da Fidel Castro e suo fratello Raul, contro la guarnigione militare della città. Era il 26 luglio del 1953, l’esito della battaglia fu disastroso, molti dei ribelli morirono e una gran parte fu catturata. Pochi riuscirono a fuggire, tra Fidel Castro che trovò rifugio sulla Sierra Maestra, anche se in seguito fu fatto a sua volta prigioniero. Famoso il suo discorso di autodifesa durante il processo con la frase “la storia mi assolverà”
Anche se l’attacco fallì, quel giorno segna l’inizio della rivoluzione cubana e la data in cui avvenne, oltre ad essere diventata festa nazionale, ha dato il nome al Movimento del 26 luglio. All’epoca la caserma era un importante presidio della dittatura di Batista, oggi è più semplicemente una scuola, ma sulla facciata sono ancora visibili i segni di quella battaglia, anche se non sono esattamente quelli originali, ed ospita un piccolo museo dedicato alla rivoluzione.