
Trinidad, città patrimonio dell’umanità
A Trinidad siamo arrivato nel pomeriggio del primo agosto. Forse tra tutte le città di Cuba, toccate in questo viaggio, Trinidad è quella che mi è piaciuta di più. A farmela preferire sono le sue case antiche, ma soprattutto quella in cui ho dormito: una splendida casa particulare. Degno di nota anche il proprietario, un artista cubano molto affascinante.
Il nostro primo impatto con Trinidad è stato quindi serale, con una piacevole serata musicale a Plaza Major.
Non solo Trinidad, la musica è stata una costante di tutto il viaggio a Cuba. Il posto meno “musicale”, strano ma vero l’Avana! Plaza Major è il cuore della città, la zona la più caratteristica di Trinidad, circondata da palazzi centenari. Insomma una full immersion nella “vera Cuba”.
La mattina dopo, pinne nello zaino, ci siamo mossi per raggiungere la vicina Playa Ancon, spiaggia bianca con le palme e mare cristallino ad una dozzina di chilometri dalla città. Insomma, tipica spiaggia caraibica meglio di questa solo Cayo Guillermo, ma si sa, la costa settentrionale è tutta un’altra cosa!
Un po’ di shopping
Nel pomeriggio eravamo di nuovo a Trinidad, una doccia veloce e poi della visita della città e allo shopping.
Praticamente Trinidad è l’unica città di Cuba dove abbiamo fatto acquisti carini, io ho preso una camicetta, due sculture in legno e delle collane.
Quando andrete al mercatino artigianale, le cui bancarelle si trovano lungo le vie della città, ricordate di tirare al massimo con i prezzi. Vi faccio un esempio: con 1 CUC ho comprato una collana di semi, un prezzo che non sembrerebbe destinato a contrattazione, sbagliato. Per la stessa cifra, il giorno seguente (durante la visita alla Torre Iznaca) di collane ne ho portate a casa 11.
Sarebbero state 10, ma la venditrice (senza che io facessi il minimo cenno) me ne ha offerta una extra in omaggio. E se il prezzo può scendere così tanto per le collane, vale anche per gli altri oggetti di artigianato. Al mercato trovate oggetti in tartaruga e corallo nero, ma non vanno assolutamente comprati: appartengono a specie in via di estinzione, e la loro importazione in Italia è vietata.
Trinidad fu fondata nel 1514 e molti dei suoi edifici conservano ancora lo splendore del tempo, molti i musei, ma non era questo che ci interessava. Noi eravamo molto incuriositi dalla “Casa della Santeria”. Quando siamo arrivati era chiusa, il posto però, dedicato alla dea del mare Yemayà l’ho trovato un pochino inquietante
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Al Museo Historico Municipal, ma solo per salire sulla torre. Niente musei ho detto, vero, ma la voglia di salire sulla torre campanaria del museo , era tanta e così ci abbiamo provato anche se la torre è chiusa al pubblico. O meglio, sarebbe chiusa al pubblico, ma noi siamo riusciti a strappargli il permesso quando in biglietteria hanno capito che saremmo entrati solo per la torre.
Infatti alla biglietteria prima ci hanno prima detto di no, poi visto che ce ne stavamo andando senza visitare il museo ci hanno ripensato. Autorizzazione concessa, ma con il monito “Non suonate la campana!”. Siamo saliti sulla torre, fino alla campana. Il panorama visto da qui è veramente spettacolare. Noi la campana non l’abbiamo suonata, avevamo promesso!
Anche se noi la campana noi non l’abbiamo neppure toccata, il nostro passaggio è stato come l’apertura di una diga. Dopo di noi tutti quelli che erano nel museo ci hanno seguiti e qualcuno non ha resistito alla tentazione e la campana l’ha fatta suonare.
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