Viaggiare spendendo il meno possibile… un sogno di molti. Realizzarlo non è difficile, basta adattarsi un pochino. Quello che si risparmia sul volo, rigorosamente low cost, si rischia poi di spenderlo per l’alloggio. Il trucco c’è, basta conoscerlo. Si chiama couchsurfing. Una parola difficile, con un significato curioso: “surf sul divano”. Niente acrobazie però, sul divano si dorme soltanto ed è un sonno che non costa niente. Mi spiego meglio. Il couchsurfing altro non è che un diverso sistema di ospitalità che vede come protagonisti da un lato i viaggiatori e dall’altro gli abitanti del luogo che mettono a disposizione un divano, ma a volte si tratta di veri e propri letti o più semplicemente di uno spazio in giardino in cui piantare la tenda, il tutto senza chiedere nulla in cambio.
Non si tratta di uno “scambio di divani”, insomma chi viene ospitato non deve necessariamente ospitare a sua volta, anche se ovviamente la cosa è gradita, perché consente di allargare questa grande rete mondiale di ospitalità che attualmente tocca oltre 80mila città di circa 250 Paesi.
Viaggiare in questo modo non solo fa risparmiare, ma arricchisce il viaggiatore offrendogli un vero e proprio scambio culturale consentendogli così di entrare meglio nello spirito del Paese visitato, senza contare che spesso nascono delle vere e proprie amicizie. A garanzia della serietà degli utenti è stato creato un sistema di feedback rilasciati sia dall’ospite che dal padrone di casa alla fine dell’esperienza.
