Old Dubai, da Bastakiya al creek

Pensando a Dubai subito vengono in mente i suoi edifici più arditi, ma la città è anche Al Fahidi (Old Dubai) che all’ombra dei suoi grattacieli conserva il suo animo di antico villaggio. Anzi forse la cosa che colpisce di più è proprio questo contrasto tra tradizione e antico.

Al Fahidi

Old Dubai, qui niente grattacieli

Il mio viaggio è iniziato proprio dalla vecchia Dubai, dopo una bella dormita che mi è servita a smaltire la notte di viaggio. Passeggiare nella Old Dubai è molto piacevole, si ha la sensazione di trovarsi altrove, questo è il posto migliore per fare un viaggio nel viaggio, nella storia di Dubai e il modo migliore per intraprendere questo viaggio è farlo insieme ad una guida che vi porterà in tour da Al Fahidi ai Mercati dell’Oro e delle Spezie, senza tralasciare l’esperienza di navigazione lungo il Dubai Creek  a bordo di un’abra (l’imbarcazione tradizionale).

Cosa vedere nella Old Dubai

E così ci siamo trovati al quartiere di Bastakiya

Qui niente grattacieli, ma abitazioni basse, vicoli stretti e tortuosi. È qui che sopravvivono le vecchie case con le Barjeel, le torri del vento, di tradizione persiana. Un sistema ingegnoso per catturare il vento e portarlo nelle abitazione, dando vita ad una sorta di aria condizionata ante literam.

Ovviamente le case che ne avevano di più erano quelle che appartenevano alle famiglie più ricche. Il nome del quartiere viene dalla città iraniana di Bastak, luogo di provenienza dei tanti mercanti di tessuti e di perle che agli inizi dell’800 giunsero qui.

Passeggiando per queste viuzze ci si dimentica la Dubai ultramoderna delle architetture che sfidano le altezze, è un po’ come fare un salto indietro nel tempo.

Pensando a come si sta sviluppando Dubai e il valore dei terreni, ci si stupisce un po’ che tutto ciò sia rimasto pressoché inalterato.

In realtà il suo destino di Al Fahidi era la demolizione e in effetti una parte della Old Dubai è finita sotto le ruspe per far posto ad  un nuovo e moderno complesso. Il resto del quartiere fu risparmiato ed oggi è salvo, questo fu possibile anche grazie all’intervento degli inglesi, primo fra tutti il principe Carlo, famoso per la sua passione per l’architettura.

Al Fahidi, così come la vediamo oggi è in gran parte frutto della riqualificazione avviata alla fine degli anni ’90. Questa è una delle pochissime zone storiche di Dubai, gli edifici risalgono alla fine del 1800. Forse per i nostri canoni non si tratta di un periodo così antico, ma pensate che l’edificio più datato della città è quello che ospita il Museo di Dubai, datato 1780.

Dubai Creek

Dubai Creek

Il quartiere di Al Fahidi sorge lungo il Dubai Creek, un luogo dove è piacevole fare una passeggiata, soprattutto al tramonto. Davvero imperdibile la navigazione lungo il Dubai Creek a bordo di un tradizionale abra, questa l’imbarcazione in legno viene utilizzata anche come taxi fluviale per spostarsi da una sponda all’altra.

Una navigazione lenta che vi consentirà di vedere Dubai da una prospettiva diversa e tranquilla, quella del fiume appunto, fino ad avvicinarsi, ma non troppo, alle vele bianche del Dubai Creek Golf, che ricorda un po’ la Sidney Opera House.

Per chi cerca una soluzione più romantica, consiglio una crociera sera in dhow con cena a bordo, un’esperienza consigliata e abbastanza economica, costa infatti poco di più della normale crociera sul Dubai Creek di giorno.

Il dhow è un’altra imbarcazione tradizionale araba, originariamente era utilizzata per il trasporto delle merci e per la pescamentre oggi è il mezzo principale per effettuare crociere di diversa durata. Una scelta che io avrei voluto fare la notte di Capodanno, ma ho fatto la stupidaggine di non prenotare in anticipo e in quei giorni non c’era un solo posto libero.

Quale scegliere? Sicuramente la crociera serale con cena è più suggestiva, mentre quella diurna consente di ammirare meglio la città dall’acqua. Sono due cose completamente diverse, a voi la scelta.

A proposito di scelte, vi segnalo anche la possibilità di fare una crociera con cena sul Dubai Creek a bordo di una nave pirata, questo costa leggermente di più, ma quando vi ricapita si essere per una sera dei bucanieri?

La Dubai dei souq

Al termine della nostra minicrociera in abra lungo il Dubai Creek di potete proseguire il vostro viaggio nella Dubai tradizionale con un giro nei souq. Perdersi nei vicoletti di un bazar tra spezie, stoffe e artigianato è sempre un’esperienza emozionante.

Deira Gold Souq

A Dubai di souq ce ne sono vari, tutto da vedere, anche senza bisogno di fare acquisti, il Deira Gold Souq. Anche se a dire il vero qui si fanno affari non indifferenti. Come avete capito dal nome si tratta del bazar dell’oro, è il più grande della penisola arabica e uno dei maggior al mondo. Non a caso Dubai è soprannominata anche città dell’oro.

Dubai gold souq

Tutto un luccichio di metallo giallo e pietre, dove trovare oggetti semplici, ma anche molto elaborati, forse troppo per i nostri gusti. In ogni caso la fama del Deira Gold Souq nel hanno fatto un polo d’attrazione per clienti che provengono da tutta la regione. 

Se oltre che guardare decidete di comprare, non dimenticate mai – che nonostante gioielli e lingotti d’oro – siete comunque in un souq e come tale vige la regola della contrattazione. Occhio però a cosa comprate, non è detto che sia necessariamente oro a 18 carati, quindi regolatevi.

Il souq delle spezie 

souq

Nel souq delle spezie troverete un altro genere di preziosi, sono le spezie. Il cui profumo vi resterà a lungo nelle narici. Tra le cose più rinomate c’è sicuramente lo zafferano. Attenzione a prezzo, colore e odore. Se vi sembrerà di fare un affarone potreste essere sul punto di compare altro, come ad esempio curcuma. Ottima spezia, ma meno pregiata dello zafferano. Vi dicevo del colore, be’ la curcuma è gialla, lo zafferano rosso. 

Old Dubai

Io ho fatto scorta di pistacchi da regalare ad un mio amico che ama la frutta secca. Da un banco all’altro c’erano vere e proprie montagne di pistacchi, mandorle, noci, anacardi che poi sono i miei preferiti. Il mio amico qui sarebbe impazzito (avreste dovuto vederlo al mercato di Atene, tra mandorle e pistacchi, sembrava un bambino in un negozio di dolci) e poi i datteri, che io ho imparato ad apprezzare in Siria durante un bellissimo viaggio di qualche anno fa.

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