Finalmente Londra.
Peccato che questa lunga estate inglese abbia spazio solo per tre giorni, anzi due e mezzo, da dedicare a Londra.
Una Londra girata il più possibile, a piedi, in autobus e in metropolitana.
La metro è sicuramente il modo più rapido per spostarsi, ma l’autobus, soprattutto quello a due piani, è sicuramente più panoramico, soprattutto nei percorsi centrali.
Londra turistica, con le mete imperdibili Piccadilly Circus, The House of Parliament, Westmister Abbey, The London Eye, ecc ma anche la Londra dello shopping, da Oxford street a Harrods passando per Camden Town.

Cercando un vaso
E la Londra della cultura?
Per quella non avevamo abbastanza tempo, così mentre Maurizio continuava i suoi giri nei negozi di Hi Fi io ho raggiunto il British Museum per vedere il celebre Vaso di Portland. Vaso che la volta scorsa non avevo potuto ammirare in quanto era in prestito in Italia (quando si dice la fortuna!).
Eccolo, in tutto il suo splendore… la foto non gli rende tutti i meriti, non è stata infatti in grado di riprodurre al meglio il colore blu, forse perché ho scelto di fare le foto senza flash (come si dovrebbe fare in tutti i musei).
Il vaso si trova nella sala 70 del secondo piano. e per trovarlo, pur avendo la corretta informazione, ho attraversato praticamente tutte le 72 sale, buttando un occhiata molto, molto rapida a quello che era esposto. Ma appena entrata nella sala 70 l’ho visto da lontano. Erano anni che volevo vederlo e questa volta non volevo lasciare Londra senza averlo fatto!
Sfruttando le lunghe giornate abbiamo girato fino a tardi, facendo i conti ovviamente con la chiusura dei ristoranti!
Dopo un mese ancora non ho imparato che qui si mangia presto, molto, troppo presto, oppure dieta! Per fortuna stando all’ostello abbiamo risolto con la cucina.
La prima sera abbiamo avuto difficoltà a trovare un supercato aperto, alla fine abbiamo trovato un negozietto, mi sembra libanese. Abbiamo comprato delle zuppe liofilizzate e delle polpettine vegetali. Per le serate seguenti, stanca di mangiare schifezze ho fatto la tipica italiana all’estero, insomma ho voluto gli spaghetti!
Spaghetti, ma dopo quasi un mese che mangiavo solo porcherie inglesi, si tratta di un peccato veniale.
Nessuna annotazione particolare sul tempo. A Londra abbiamo preso tanta pioggia, ma che potevamo aspettarci? In fondo meglio la pioggia in città che in piena brughiera, o no?