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E’ il sorriso di questo bimbo che accogie i visitatori |
Perché visitare il Cile?
Un paese da noi tanto lontano che sulla carta geografica è solo una lunga e stretta striscia di terra.
Se anche voi vi state chiedendo che cosa vedere in Cile, potreste trovare la risposta all’aeroporto romano Leonardo da Vinci. Alle partenze del termine altre di Fiumicino è stata infatti allestita una mostra dedicata al paese latino americano nell’ambito delle iniziative Roma verso Expo, che, come vi ho già detto, si tratta di un progetto voluto da Roma Capitale per presentare i 140 Stati che hanno aderito alla prossima edizione della Esposizione Universale di Milano.
Non solo Patagonia
Fino a ieri quando pensavo al Cile mi veniva in mente soprattutto la Patagonia, ma il Cile, proprio per la sua conformazione geografica, offre una serie di paesaggi estremamente diversi tra loro. Paesaggi che ho potuto ammirare, per ora solo virtualmente, dal grande schermo allestito nell’area espositiva a Fiumicino… E vi assicuro che solo a guardar scorrere le immagini mi veniva voglia di saltare sul primo aereo: dal deserto ai ghiacciai delle Ande, dalle spiagge ai vulcani, dall’Oceano alle foreste… Senza poi dimenticare i cinque siti Patrimonio Unesco prima fra tutte l’Isola di Pasqua.
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Non poteva mancare una raffigurazione di un moai |
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Fernando Ayala, ambasciatore del Cile |
Nel suo discorso inaugura l’ambasciatore del Cile in Italia, Fernando Ayala, ha sottolineato come il suo sia un Paese “multiculturale, stabile politicamente, socialmente ed economicamente, aperto al mondo con 24 trattati di libero commercio”.
Visto che si tratta di una mostra legata all’Expo2015, non si poteva non toccare la tematica portante ”Nutrire il pianeta – Energia per la vita” un’occasione, o meglio un punto di partenza, per quella che è una fondamentale riflessione “su ciò che sarà il mondo futuro e come i nostri figli e nipoti ne raccoglieranno l’eredità”.
Quello che la mostra privilegia però è l’aspetto etnico, frutto della cultura cultura dei due popoli indigeni: i mapuche e i rapa nui. “Il primo – ha spiegato l’ambasciatore – originario del sud del Cile con tradizioni millenarie di contatto e complicità con la terra, i boschi e la montagna. Il secondo, etnia polinesiana che arricchisce la varietà culturali del Cile, con una tradizione mistica che si perde nel tempo, e che dipende dal mare e dalle sue risorse per sopravvivere.”
Ecco allora lo sguardo del visitatore correre tra le teche esposte nello spazio espositivo del terminal 3, ricche di oggetti di artigianato frutto dell’abilità manuale e della culture di questi popoli: dalle statuette raffiguranti moai, a collane fatte in conchiglie o semi, oggetti in legno, in metallo, cesti. Il tutto mentre sul maxischermo scorrono le immagini
del Cile, immagini di una bellezza travolgente che catturano l’attenzione dei viaggiatori in transito e, inevitabilmente, gli fanno sognare un viaggio in Cile, magari il prossimo anno quando, l’Alitalia inaugurerà il nuovo volo diretto Fiumicino – Santiago del Cile.
A noi che eravamo presenti all’inaugurazione anche il piacere di assaporare dell’ottimo vino e quello di immergerci nelle atmosfere sonore del Paese, grazie allo spettacolo offerto dal gruppo musicale “Chiloé” che ha proposto una breve rassegna di musica cilena.
La mostra è visitabile fino al 24 marzo, ad ingresso gratuito