Alle 3 del mattino del 14 agosto. Siamo arrivati a Colombo. Ovviamente ancora controlli su controlli e, finalmente alle 7,10 siamo partiti in 7 per Male’: pronti per iniziare il nostro viaggio alle Maldive. In realtà all’appello mancavano tre persone che, per colpa dell’aereo troppo pieno, ci hanno raggiunto con il volo successivo.
Noi avevamo inutilmente a far anticipargli il volo, ma non solo il nostro era pieno c’era anche altra gente in lista d’attesa. Non solo non li hanno fatti partire alle 9,50, ma gli hanno cambiato volo e sono partiti alle 10,30.
Nel frattempo noi eravamo arrivati a Male’. Prima di uscire ci siamo avvicinati al banco dell’ente turismo ed abbiamo preso le guide gratuite delle Maldive. Ma qualcuno, per errore, le ha prese in giapponese!
Mentre aspettavamo di prendere il nostro dhoni sentivano nell’aria un forte odore balsamico, odore che si faceva sempre più forte man mano ci avvicinavamo alla catasta dei nostri bagagli.
Che cos’era quell’odore? E da quale bagaglio proveniva? Una domanda la cui risposta sarebbe arrivata più tardi.
Abbiamo raggiunto l’agenzia presso la quale avevano prenotato la barca. Avevamo sentito parlare male di queste barche, temevamo ci fossero gli scarafaggi.
Non ci fidavamo della titolare ed abbiamo preteso di vederla prima.
Abbiamo creato la “commissione barca” e abbiamo raggiunto il porto in taxi (pagato dal proprietario della barca).
Il natante ha superato l’ispezione brillantemente, profumava persino di pulito!
Radunato finalmente tutto il gruppo abbiamo pagato la barca e siamo tornati al porto, pronti per il nostro Safari Boat nel paradiso delle Maldive. Destinazione Atollo di Ari.
Un viaggio che, nonostante il brutto tempo, è iniziato subito con un bagno e un avvistamento di mante.
So che la cosa può non interessarvi, ma ve lo dico lo stesso: io ho dovuto rinunciare al primo bagno e alle mante: In aereo avevo mangiato peperoni e stavo malissimo.
Ma perché in aereo si mangiano sempre peperoni? Abbiamo cambiato vari voli in questo viaggio, ma nonostante ciò ci hanno servito peperoni per ben tre volte, una di queste persino a colazione. Io sono allergica ed ho provato a non mangiarli, ma erano “nascosti” nel contorno misto!
Avevamo lasciato in sospeso la sorte delle boccette e l’odore che proveniva dai bagagli, purtroppo si era rotto un flacone, e per la legge di Murfy si è è rotto l’unico che era meglio rimanesse integro: una delle bottiglie contenenti dell’olio per massaggi, lasciando un profumo indesiderato su tutti gli indumenti di Marco e Cecilia, che all’aeroporto di Kathmandu, per far fronte all’emergenza, avevano dato ospitalità ai flaconi di Ale.
L’odore era fortissimo, i due tapini, non solo hanno dovuto lavare TUTTO il contenuto, ma anche il borsone!