Fin dal Medioevo i pellegrini attraversavano l’Europa per arrivare a Roma lungo la via Francigena
Tutte le strade portano a Roma, ma nel Medioevo la via per Roma era soprattutto una: la Francigena, chiamata anche, non a caso, Romea. Così come erano detti romei i pellegrini diretti a Roma.
Più che una via unica era un fascio di strade, che da Canterbury portavano i pellegrini a Roma, per pregare sulla tomba dell’apostolo Pietro.
La testimonianza più significativa di questo percorso ci è data dai diari Sigerico, arcivescovo di Canterbury, che nel X secolo compì l’intero cammino in senso inverso.
Un lungo itinerario che attraversava l’Europa che si connetteva con le altre due vie principali di pellegrinaggio che portavano a Santiago de Compostela e Gerusalemme e che poteva portava quindi anche verso le due importanti mete religiose. Questo fa capire ancora di più il ruolo fondamentale della via Francigena, percorsa da moltitudini di persone.
Spesso i pellegrini seguivano le antiche via romane, come ad esempio la Cassia in Val d’Orcia, non a caso ho parlato di fascio di vie. Oltre a quella che poteva essere (o sembrare) la via principale ve ne erano molte altre, in alcuni periodi meno battute, in altri più frequentate ancora delle vie consolari. Guerre, inondazioni, briganti, il crollo di ponti, ecc. tutto concorreva a determinare la strada da seguire.
Il Medioevo è lontano, ora ci si sposta più velocemente, in auto, treno, aereo, ma questo non significa che il valore della Francigena si perduto. Al contrario, si sta rivalutando perché è parte della nostra storia, del nostro passato e del nostro presente. Un’importanza enorme che non è sfuggita al Consiglio Europeo che nel 1994 ne ha decretato il valore di “Itinerario Culturale”.
La Francigena era una strada lungo la quale si muovevano non solo le persone, ma anche le idee, i pensieri in un continuo fluire di scambi culturali.
Per scoprire e capire la via Francigena ho trascorso tre giorni in provincia di Siena, che conta un tracciato lungo circa 120 km che attraversa colli, borghi, piccoli e grandi centri abitati, primo fra tutte Siena, qui la Francigena conduce naturalmente il pellegrino fino al cuore stesso della città. Una via come la Francigena significava anche inevitabilmente accoglienza, luoghi in cui il pellegrino poteva trovare ospitalità e ristoro per il corpo e lo spirito. Luoghi in cui dormire, rifocillarsi, essere curato e pregare. Tutti elementi che non appartengono solo al passato, la via Francigena mantiene ancora oggi la sua vocazione di via di pellegrinaggio, al pari del Cammino di Santiago e per questo motivo i vari comuni della provincia di Siena toccati dalla Francigena si stanno dando da fare per valorizzare il loro territorio, puntando proprio su questo percorso offrendo, tra le altre cose, una concreta rete di ospitalità a misura di pellegrino.
La via Francigena, oltre al valore di cammino spirituale riveste anche un altro aspetto, quello di un turismo ecosostenibile, a stretto contatto con la natura. Un turismo fatto da un cammino lento, a piedi, a cavallo o bicicletta, che consente di osservare e scoprire non solo importanti centri abitati, ma anche borghi minori, ma non per questo privi di interesse.
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