
Un titolo molto francescano che ci ricorda anche il grande amore di San Francesco e del Pontefice, per Sorella Terra e tutte le sue creature. Dai tempi di San Francesco la Terra è molto cambiata e oggi si trova a far conto con continue emergenze ambientali. E così
National Geographic ha chiamato a raccolta alcuni dei suoi migliori fotografi per raccontare con il loro obiettivo la bellezza e la fragilità del nostro Pianeta veicolando al tempo stesso il messaggio dell’enciclica nella quale Papa Francesco sottolinea “le gravi responsabilità della politica internazionale nello sfruttamento e nell’ “abuso dei beni che Dio ha posto” nella Terra, che “è la nostra casa comune”.
Un messaggio universale, rivolto non solo ai cristiani, ma a tutti coloro che in questo pianeta vivono perché “La Terra è ferita, serve una conversione ecologica”
La mostra, che nasce quasi per caso da un’intuizione del caporedattore di National Geographic durante una riunione, è per alcuni aspetti una sorta di ideale continuazione della cerimonia di apertura del Giubileo straordinario della Misericordia che ha visto la Basilica di San Pietro trasformarsi in un gigantesco schermo sul quale sono state proiettate foto del Pianeta. Tra tutte anche una foto in mostra a Palazzo Braschi, e comunque molte scattate da fotografi National Geographic..

Come la ragazza che in un parco giochi del Kansas, si dondola sull’altalena di pieno dei detriti lasciati da un tornado o ancora le candide sabbie di Orange Beach, in Alabama, ricoperte di petrolio o l’inferno di una miniera d’oro brasiliana.
