Oggi vi porto a Gubbio alla scoperta della mostra Extinction, che indaga perché i dinosauri, da dominatori della Terra, – prima ancora della comparsa dell’uomo – si sono estinti.
C’è poco da fare, i dinosauri da sempre affascinano adulti e bambini, lo dimostrano anche tutte le produzioni cinematografiche e le molte attrazioni di parchi tematici che, da Godzilla a Jurassik Park, puntano sulla figura dei dinosauri per attrarre e divertire il pubblico.

Perché una mostra di dinosauri?
La mostra Extinction fa di più, vuole provare a dare risposta alla domanda: che cosa ha portato all’estinzione dei dinosauri? Una risposta che viene cercata più vicino di quanto si possa pensare e che si trova nelle gole del Bottaccione, proprio qui a Gubbio. Già, perché anche se il grande meteorite che avrebbe portato all’estinzione dei dinosauri, sarebbe precipitato diverse decine di milioni di anni fa nel Golfo del Messico, ha lasciato tracce anche a Gubbio nella Gola del Bottaccione.

Qui, tra le pareti verticali della gola, che si apre tra il monte Ingino e il monte Foce, si può notare – anche a occhio nudo- una striscia bianca che contiene iridio, un metallo molto raro nella crosta terrestre eppure qui è presente in una concentrazione almeno 30 volte superiore al normale. Non solo. Lo strato di iridio della gola del Bottaccione è datato 66 milioni di anni fa, esattamente quando è datata la scomparsa dei dinosauri.

Da qui, alla fine degli anni ‘70 arrivò l’ipotesi che dopo l’impatto del meteorite sulla terra, oltre a formare un enorme cratere, liberò nell’aria una grande quantità di iridio e all’estinzione non solo dei dinosauri, ma di un gran numero di essere viventi, sia animali che vegetali.
Quella dell’iridio nella Gola del Bottaccione è stata una scoperta talmente sensazionale da essere valsa ai due scopritori, gli scienziati Luis e Walter Alvarez, il Premio Nobel.
E non è tutto. Lo strato di iridio è orientato verso Sud e non verso Nord, come accade con le rocce ferrose che, normalmente, si depositano la direzione dell’asse magnetico terrestre. Come è possibile allora che qui sia avvenuto l’esatto contrario? La risposta potrebbe essere ricercata proprio dall’impatto del meteorite, un cataclisma talmente violento da aver ribaltato di 180 gradi il polo magnetico della Terra. Un impatto violentissimo che non solo ha sconvolto il magnetismo terrestre, ma anche il clima e la vita di molte specie che non sono riuscite a sopravvivere ad un tale disastro.
Il forte legame tra lo strato di iridio e il territorio ha fatto sì che alcuni anno fa a Gubbio si decise realizzare una mostra temporanea che potesse far conoscere meglio ciò che si nasconde dietro alle grandi estinzioni, prima fra tutti quelle dei dinosauri, che hanno colpito il pianeta.
Un mostra che temporanea è diventata semi-permanente, ma che anno dopo anno si è ingrandita. Vi do una piccola anticipazione, visti i programmi che sono in cantiere, non è difficile capire che si avvia a diventare permanente.

La mostra è ospitata presso il complesso monastico trecentesco di San Benedetto (via del Perilasio 2), che dopo un lungo periodo di chiusura e successivo restauro, è diventato luogo espositivo e aperto al pubblico proprio per ospitare questa mostra.
Viste le premesse storico-geologiche, questa mostra non poteva essere una come tante, ma necessitava di maggiore rigore scientifico. E così è, nelle sale dell’ex monastero di San Benedetto i visitatori trovano diversi esemplari, tra fossili originali e ricostruzioni a grandezza naturale, compresi i beniamini dei più piccoli come il tirannosauro e il triceratopo.
Visto il forte legame tra la mostra e il territorio, molti degli esemplari in mostra sono legati a scoperte avvenute in Italia, Completano la mostra pannelli didattici e contenuti multimediali come come la Quadrisfera di Paco Lanciano, che rappresenta una vero e proprio viaggio nel tempo.

Il percorso espositivo include anche una sezione dedicata all’era glaciale, tra mammut e tigri a denti a sciabola, un periodo nel quale i dinosauri erano già estinti da tempo e una che vede protagonisti i dinosauri della cultura popolare, dai fumetti al cinema, dai cartoni animati ai giocattoli, una ulteriore testimonianza del fascino intramontabile fascino che hanno questi animali.
La Mostra dei Dinosauri è anche di grande interesse per le scuole, con tutta una serie di attività educative e ricreative, che vanno dalle semplici visite guidate a laboratori didattici e per concludere escursioni sul territorio.
“Extinction” la mostra dei dinosauri di Gubbio, attualmente è aperta al pubblico nelle giornate di sabato e domenica, oltre a quelle indicate in un apposito calendario.
Per accedere è obbligatoria la prenotazione il Green Pass. Le prenotazioni possono essere effettuate chiamando il numero 340.4690268. Per aggiornamenti sulle norme per l’accesso potete consultare il sito internet dell’evento
I biglietti di accesso alla mostra hanno un costo di 10 euro per l’intero e 6 per il ridotto, sconto di 1 euro per i possessori della Gubbio Welcome Card. Esistono poi tariffe speciali per gruppi famiglia o scolastici. Mentre i bambini fino a 4 anni e i disabili, con un accompagnatore, hanno accesso libero.
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