I diritti umani delle Kumari

Avvocato chiede rispetto per i diritti umani delle Kumari, le “dee viventi” del Nepal

La richiesta ha scatenato forti polemiche nel Paese che venera 11 piccole “dee”.

L’avvocato: “Voglio solo modernizzare la tradizione e salvaguardare le bambine”.

Le Kumari sono molto popolari a Kathmandu e nelle città vicine e la richiesta alla Corte ha scatenato una forte reazione popolare: in molti siti Internet la denuncia è contrastata e l’avvocato definito “strumento di oscure forze politiche e religiose”. Lei dice invece di voler solo “modernizzare” la tradizione per evitare abusi sulle bambine. (…)
Anup Singh Siwal, uno dei leader della comunità nepalese, ha smesso di opporsi alla richiesta dell’avvocato quando ha capito che non mirava a distruggere la tradizione, ma solo a salvaguardare le bambine. “Ho incontrato una ex Kumari – dice – che non riusciva neanche a parlare bene la sua lingua. Come può una persona divenire così?”

Da Asia News del 16Novembre 2005

“Il culto ha goduto di larghissima fama nelle valli intorno a Kathmandu, fino a quando alcuni gruppi di attivisti umanitari hanno cominciato a inviare petizioni alla Corte Suprema nepalese per porre fine a una tradizione che, ‘perpetuando lo sfruttamento delle ragazze’, costituisce una vera e propria violazione dei diritti umani. Per accertare la veridicità di tale accusa, il massimo tribunale nepalese ha ordinato un’inchiesta, nominando una commissione d’indagine composta da funzionari del governo ed esperti della cultura Newari, la comunità indigena dedita al culto della Kumari“.
Da Paecereporter del 14 novembre 2006

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