Il Castello di Amboise

Amboise

Lasciato a malincuore il castello di Chaumont sur Loire, anzi, a dire il vero, il suo ristorante, ci siamo diretti verso un altro dei celebri castelli della Loira: Amboise.

Il castello è legato al nome di un grande, grandissimo italiano: Leonardo da Vinci che arrivò qui, chiamato da Francesco I, nel 1516 e vi rimase fino alla morte. Anzi il suo corpo ancora oggi riposa al castello.

Sto correndo troppo. Già vi sto parlando di Leonardo. No, non va bene. La storia del castello infatti è molto più antica. Diciamo che la costruzione del castello risale al periodo di Carlo VIII, anche se in realtà esistevano già fortificazioni precedenti. Fu lui che iniziò la trasformazione della vecchia fortezza medioevale in castello gotico. Carlo nacque qui e fu il re che vi visse più a lungo. 

Nel castello non mancano gli emblemi che ricordano lui e sua moglie Anna di Bretagna.

Amboise

La cosa più straordinaria che fece fare, anche se – diciamolo -lo ha copiato da Castel Sant’Angelo, è una rampa elicoidale . La rampa è lunga appena 150 metri, ma è in grado di collegare la parte bassa della città con le terrazze del castello, risparmiando a carrozze e cavalieri un lungo tragitto di qualche chilometro. Carlo fu il grande architetto di Aboise, ma non visse abbastanza per vedere il suo progetto terminato.

Amboise

 Ad ucciderlo, sembra assurdo ma è così, fu lo stesso castello: aveva soli 28 anni quando urtò violentemente la testa contro un’architrave. Il colpo gli fu fatale. Carlo morì senza lasciare eredi e il trono passo a Luigi XII, fui che ampliò il castello facendo aggiungere una nuova ala in stile rinascimentale.

Torniamo ora a parlare di Francesco I, ve lo ricordate? Lo stesso di Chambord

Trascorse qui la sua infanzia e qui invitò il grande Leonardo da Vinci, che stimava molto e lo considerava come un padre. Nei tre anni che il genio vinciano visse ad Amboise, nella vicina Clos Lucè, Francesco I trascorse molto tempo ad Amboise. Pensate che all’epoca la corte era itinerante, non c’era una vera capitale. La capitale era dove era il Re e Francesco I si calcola che abbia cambiato residenza ogni due mesi.

Amboise

Leonardo ad Amboise organizzò le coreografie per le nozze di Lorenzo II de Medici e Madeleine de la Tour d’Auvergne, i genitori di Caterina de Medici che la concepirono nel castello. Caterina sposò Enrico II e divenne così regina di Francia. Al castello di Amboise portò l’arte di vivere all’italiana.

Con tutto quello che ho detto fino ad ora, c’è da immaginarsi un castello della dimensioni imponenti. Sì, ma non è così. Dopo l’evoluzione, il castello andò incontro ad una fase di declino. Quelle che resta oggi è solo un quinto dell’antico edificio. Le prime demolizioni risalgono al XVII secolo, poi tra il 1806 e il 1810 il senatore Pierre Roger Ducos, che aveva ricevuto in dono il castello per i servigi resi a Napoleone, ne avviò la demolizione come risposta al pessimo stato in cui versava il castello. 

mappa Amboise

Per la serie salviamo il salvabile. Non aveva i mezzi per restaurare tutto e allora ha preferito abbatterne gran parte. Fu in questa fase che andarono perdute anche la maggior parte delle decorazioni del Castello: parquet, camini, statue, quadri, opere in ferro e in legno. 

tomba leonardoTra le demolizioni anche la tomba di Leonardo da Vinci che si trovava nel chiostro della Collegiata San Fiorentino. I suoi resti, o almeno quelli ritenuti tali furono stati trasferiti nella cappella di Sant’Uberto, sopravvissuta alla distruzione. 

I primi restauri, di quello che restava ovviamente, arrivarono con quando il castello, per eredità, arrivò nelle mani del futuro Luigi Filippo.

 Dal 1874, fino ai giorni nostri, si sono susseguite varie fasi di restauro, che dopo il castello hanno iniziato anche ad interessare i giardini.

Amboise

Inutile dire che la visita al castello merita, da non perdere la vista dalla terrazza. 

Lasciando il castello, una breve passeggiata di condurrà, passando dal paese di Amboise, fino a Clos Lucè, per concludere con la visita all’ultima dimora terrena di Leonardo da Vinci.

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