Il Nepal dice addio alla monarchia

Con 560 voti a favore della Repubblica e 4 contrari, l’assembela costituente del Nepal ha abolito la Monarchia che ha governato il Nepal per 240 anni.

Sembra quasi difficile crederlo, ma la tenacia dei tibetani e dei maosti ha raggiunto il loro obiettivo: cacciare via il tanto odiato re Gyanendra, sopravvissuto alla strage avvenuta a Palazzo reale nel 2001, nel corso della quale fu sterminato l’amato re Birendra. Della strage è stato ritenuto ufficialmente responsabile il figlio Dipendra, ma la voce del popolo vuole Gyanendra come vero responsabile. Ora ha pochi giorni di tempo per lasciare spontaneamente il palazzo.

La proclamazione della repubblica rappresenta una vittoria dei maoisti e pone fine ad un periodo nero per il Nepal che ha visto dieci anni di guerra civile tra esercito e maoisti, costato oltre 13.000 vittime.

Nel 2002 Gyanendra sciolse il parlamento e proclamò la legge marziale accentrando tutti i poteri, nel 2006 esplode il popolo riempì le piazze chiedendo a gran voce l’estromissione del re che fu costretto nel 2006 a scendere a patti con i maoisti che deposte le armi entrarono in parlamento e nel governo.

La reazione del popolo non si è fatta attendere, fin dalle prime ore dell’alba moltissime persone hanno affollato le strade di Kathmandu, festeggiando la fine della monarchia e cantando slogan contro il re Gyanendra. Questa mattina da quello che ormai è l’ex palazzo reale è stata rimossa la bandiera con il simbolo del re e presto verrà issata la nuova bandiera nazionale.

L’edificio sarà trasformato in un museo.

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