E’ stato cercato in tutto il mondo, ma dove si trova il Santo Graal?
Secondo il Codice da Vinci il Sacro Graal si trova a Parigi, ma è solo un romanzo.
Ora spunta una nuova teoria, questa volta non frutto della fantasia di uno scrittore, ma di uno studioso, Alfredo Barbagallo.
Sacro Graal, solo leggenda?
Il leggendario Santo Graal, l’antichissimo calice usato durante l’ultima cena, calice con il quale Giuseppe d’Arimatea con la stessa coppa raccolse le gocce del sangue di Gesù. Poi del calice non si seppe più nulla. A cercarlo inutilmente non solo i cavalieri medievali, ma anche i nazisti. Per Barbagallo il Sacro Graal non solo non sarebbe un invenzione medievale, ma esiste veramebte e sarebbe stato custodito per secoli a Roma. Anzi, secondo lui si trovarebbe ancora nella capitale .
Il Sacro Graal potrebbe essere a Roma
Barbagallo ne è certo, il Sacro Graal si trova a Roma. Lo avrebbe identificato in una rappresentazione musiva della Basilica romana di S. Lorenzo fuori le Mura. Il Sacro Graal sarebbe raffigurato nel mosaico centrale del pavimento, situato a pochi metri dall’altare di sepoltura del Santo. Altri affreschi all’interno della chiesa inoltre hanno una simbologia legata a dei calici, questa sarebbe un’altra prova che il Sacro Graal si trova nella basilica romana. Una teoria alla quale non credono assolutamente i cappuccini custodi di San Lorenzo fuori le mura.
Ma come sarebbe arrivato a Roma il Sacro Graal?
Barbagallo ha una risposta anche su questo. il Graal arrivò a Roma insieme ad altre reliquie della Passione portate da Gerusalemme. Reliquie che si trovano tra la basilica di San Pietro e quella di Santa Croce in Gerusalemme. Il Sacro Graal era però troppo prezioso e durante le persecuzioni di Valeriano – nel 258 d.C – papa Sisto II pensò che la sacra coppa fosse più al sicuro all’interno di questa basilica e la consegnò al diacono Lorenzo con il compito di custodirlo insieme ad altri tesori della chiesa. Il diacono Lorenzo non sfuggì alla persecuzione, fu infatti martirizzato pochi giorni dopo. Però avrebbe fatto in tempo a metter il salvo il Sacro Graal affidandolo ad un soldato spagnolo. Il militare lo avrebbe portato con sé in patria. Per questo il Sacro Graal sarebbe stato cercato a lungo in Spagna. A Valencia c’è anche la cappella del Sacro Graal!

Il soldato però, se pare che sia poi tornanto a Roma riportando indietro la preziosa reliquia. Quindi il Sacro Graal sarebbe a ancora Roma. Barbagallo ne è certo ed è sicuro di aver individuato il luogo esatto dove il Sagro Graal sarebbe custodito: sotto il pavimento della basilica, all’interno della catacombe di Santa Ciriaca, chiuse ormai da tanto tempo.
Le prove della presenza del Graal a Roma
Il mosaico che raffigurerebbe il Sacro Graal – risalente al XIII secolo – è orientato proprio in direzione delle catacombe, quasi come se fosse la traccia di una mappa del tesoro. Barbagallo chiede quindi che le catacombe siano aperte al più presto per poterle ispezionare.
Una richiesata che difficilmente verrà presa in considerazione. Dalla basilica negano la presenza del Sacro Graal e ricordano che le catacombe non posso essere ispezionate perché chiuse per motivi di sicurezza, quindi non accessibili.
Dubbi sulla presenza del Santo Graal nella basilica di San Lorenzo sono legati anche al fatto che la chiesa durante la Seconda Guerra Mondiale fu pesantemente bombardata dagli americani il 19 luglio 1943, un’azione militare che colpì pesantemente non solo la Basilica, ma anche il cimietero del Verano e l’intero quartiere di San Lorenzo. La basilica fu poi ricostrita utilizzando i materiali originali.