Il treno del Razionalismo

Anche il Lazio ha deciso di puntare sul turismo lento veicolato dai treni storici, ad annunciarlo Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione Fs Italiane, durante il viaggio inaugurale del “Treno del Razionalismo”. Un viaggio di circa un’ora che ha collegato Roma a Latina con un treno con carrozze del tipo Centoporte realizzate tra il 1928 e il 1936, a trainarlo la locomotiva E626.294 del 1936.

Treno del razionalismo seconda classe

Un viaggio che ha riscosso da subito un grandissimo successo tra i viaggiatori, tanto che i posti disponibili sono andati tutti esauriti in breve tempo, a dimostrazione di come non solo questo tipo di esperienza di viaggio sia molto apprezzata apprezzata, ma che a riscuote il gradimento del pubblico sia anche il tema e della riscoperta dell’architettura del Novecento.

Palazzo M Latina

Non si tratta però di un’iniziativa isolata, lo ha spiegato Luigi Cantamessa nel corso della conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta in quella che è la carrozza più antica d’Italia – costruita nel 1904 e tornata all’antico splendore dopo un lungo lavoro di restauro.

L’idea, infatti, è quella di programmare nei fine settimana, con regolarità, le corse del Treno del Razionalismo, e questo anche grazie anche al contributo della Regione Lazio. Ma di questo si riparlerò dopo l’estate.

Un’iniziativa che rappresenta anche un’operazione di promozione turistica e di valorizzazione del territorio offrendo sempre a più persone l’occasione per fare un viaggio in treno storico per scoprire la storia di Latina, della città nuova – che si appresta a celebrare il centenario della nascita – e della sua architettura razionalista e delle sue radici fino ad oggi poco valorizzate.

Il viaggio in treno storico, costato ai viaggiatori appena 10 euro a tratta, offriva anche la possibilità di partecipare a delle visite guidate gratuite alla scoperta delle architetture urbane della città di Latina, con collegamento in pullman tra Latina scalo e il centro città.

Treni storici anche verso altre destinazioni del Lazio

Ma non finisce qui, il Treno del Razionalismo rappresenta per la Fondazione Fs solo un punto di partenza, di treni come questi ce ne sono circa 400 dimostrazione di un patrimonio enorme sedimentato, ma pronto ad essere valorizzato con altre iniziative del genere per la valorizzazione di quella che è una rete interna di itinerari minori pronti ad essere riscoperti e messi a disposizione dei turisti, alleggerendo anche le città affetta da overtourism, come Roma.

Come esempio nel Lazio Cantamessa ha citato la Tuscia con la tratta circolare Roma-Capranica-Ronciglione-Orte, tutti itinerari che puntano alla valorizzazione degli aspetti culturali, enogastronomici e dell’identità nazionale per riscoprire pagine di storia attraverso il turismo.

I viaggiatori hanno così la possibilità di unire l’emozione di viaggiare un treno storico, seduti sui sedili in legno, mentre dal finestrino il paesaggio scorre lento, ma non troppo con un’esperienza di valorizzazione a più livelli: treni, architettura, turismo lento, turismo culturale e riscoperta di itinerari ritenuti minori, ma che minori non sono.

Attraverso questo tipo iniziative Roma può diventare un volano turistico verso località dell’area metropolitana e della regione, con il risultato sia di alleggerire la pressione sulla Capitale che cambiare la tendenza attuale di un turismo mordi e fuggi – con una presenza media di due giorni e mezzo – allungando i giorni di permanenza a Roma per esplorare anche i dintorni, come ad esempio Tivoli o Cerveteri.

Per ciascuno di questi treni storici, così come già fatto per il Treno del Razionalismo, verrà stampata una pubblicazione con la descrizione storica della tratta.

Nel corso della conferenza stampa l’on, Mollicone ha ricordato anche il successo che ha avuto il Treno del Milite Ignoto ed ha annunciato che la commissione di cultura della Camera ha raddoppiato i fondi per le rievocazioni storiche, nelle quali può essere inserita anche la realizzazione del treno del ricordo. A questo proposito Cantamessa ha sottolineato che la Fondazione FS, con i suoi treni, è in grado di ambiente rievocazioni storiche dal 1905 al 1990

Il mito della Littorina

Il viaggio di ieri è nato con l’occasione per dell’inaugurazione della mostra “La stazione di Latina e il mito della Littorina”, visitabile gratuitamente fino al prossimo 31 dicembre nella sala d’attesa della 1° classe della stazione di Latina Scalo.

littorina in mostra a Latina

Quando fu inaugurata Latina, o meglio, Littoria, Mussolini scelse di arrivare a bordo di uno di queste automotrici che da lì furono ribattezzate Littorine. Nate in Italia e prodotte da aziende come Fiat e Breda, le Littorine ben presto conquistarono il mondo e furono esportate in diversi Paesi. Nel 1936 arrivarono addirittura in Argentina.

Mostra Littorina

La Littorina è solo un esempio del decennio d’oro delle ferrovie italiane che negli anni ‘30 arrivarono ad elettrificare l’intera dorsale tra Milano e Reggio Calabria, portando l’Italia ad avere l’elettrificazione più lunga d’Europa.

Il bunker della Stazione Termini

Evento nell’evento i passeggeri prima della partenza da Roma Termini hanno avuto l’occasione per visitare il bunker sotterraneo della cabina ACE realizzato con l’obiettivo di essere in grado di garantire la salvaguardata l’operatività della stazione in caso di guerra, qualora la cabina fosse attaccata. Il bunker però non fu mai utilizzato, neppure quel 19 luglio 1943 quando Roma fu bombardata, le sirene d’allarme suonarono, ma come è noto, l’obiettivo delle bombe non fu la Stazione Termini, ma San Lorenzo

Bunker Roma Termini

Si tratta di un imponente edificio risalente agli anni trenta del 900, costituito da un parallelepipedo rivestito di lastre in travertino, opera dell’architetto delle Ferrovie dello Stato Angiolo Mazzoni che richiama alla classicità attraverso l’utilizzo di materiali neutri. La struttura ora in fase di ristrutturazione che, una volta ultimata, sarà aperta al pubblico – tempo previsto un anno e mezzo – centro documentaristico di consultazione degli archivi delle Ferrovie, che includerà anche un buffet ristoratore nello stile Mazzoniano, con tanto di roof garden per vedere dall’alto i treni entrare e uscire dalla stazione.

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