
Eccomi!
Volare mi è sempre piaciuto e vedere la terra piccola piccola sotto di me è una sensazione fantastica, soprattutto quando ad accompagnarmi è una buona dose di vento in faccia. Se vi ricordate, qualche tempo fa ho provato il Fly Emotion in Valtellina, beh non contenta ho riprovato un’esperienza molto simile.
Questa volta però da nord a sud, per il mio Volo dell’Angelo lungo il cavo d’acciaio tra Castelmezzano e Pietrapertosa, in Basilicata.
Anche io ho fatto il Volo dell’Angelo
Dalla Valtellina alle Dolomiti Lucane per provare la prima struttura del genere realizzata in in Italia. Qui in Basilicata la natura consente al volo dell’Angelo di vantare anche in primato di altezza massima di sorvolo, non solo in Italia, ma nel mondo.

Con le mie blogger amiche
Era tanto volevo provare anche questa esperienza. L’occasione è stato il mio weekend a Matera con le blogger amiche Cristina Pasin e Roberta Zennaro.
Il Volo dell’Angelo ha rappresentato per noi l’ultima tappa di questa breve vacanza in libertà. E così, dopo aver visitato Matera e i suoi dintorni, tra Sassi, terme romane (moderne) e ottimo cibo, abbiamo salutato Antonella dell’ostello le Monacelle, ringraziandola anche per l’ottima l’accoglienza che ci ha riservato durante il nostro soggiorno, e ci siamo messe in macchina in direzione nord. Più esattamente verso il cuore delle Dolomiti Lucane. È qui che, dal 2007, un sistema di cavi d’acciaio collega due i centri abitati di Pietrapertosa e Castelmezzano ed è qui che, grazie ad un imbragatura speciale e ad una carrucola, è possibile diventare per un giorno come degli uccelli.

Il Volo dell’Angelo: un’esperienza bellissima
Di fatto il volo non dura molto. Quello che conta è l’emozione che sa regalare. Provare la sensazione di libertà e sentire la velocità del vento in faccia è davvero fantastico non si può spiegare, si deve provare.

Il biglietto eccolo, ora ci si prepara al decollo foto di Roberta Zennaro
Strutture di questo genere in Italia ne esistono solamente tre (la terza è nel Lazio) e ognuna ha qualcosa di speciale.
Il valore aggiunto di volare qui è anche quello di sorvolare un paesaggio davvero suggestivo.
Due i punti di decollo ed è possibile scegliere di partire indifferentemente da uno oppure dall’altro, per un volo comunque di andata e ritorno.

Con il sindaco di Pietrapertosa
L’idea iniziale era quella di fare il volo di coppia insieme a Cristina, anche perché questa è la novità introdotta nell’aprile 2013, alla fine però abbiamo optato per il volo singolo e devo dire che è stato per me molto più emozionante del volo di coppia ha fatto in Valtellina.

Il punto di decollo Noi siamo partite dal decollo di San Martino, vale a dire da Pietrapertosa, dove siamo arrivati accompagnate dal primo cittadino in persona. Ed è stato proprio il sindaco di Pietrapertosa ad effettuare il video che state vedendo.
Pietrapertosa significa partire da quota 1020 metri e volare a ad una velocità massima di 110 km orari fino a Castelmezzano atterrando a quota 859 metri dopo aver percorso 1415 m
Dopo l’arrivo a Castelmezzano gli addetti del Volo dell’Angelo ci hanno tolto, con mia sorpresa, l’imbracatura e il casco. Cosa che invece non accade in Valtellina dove c’è un solo punto di partenza per il decollo e tra una tratta e l’altra si rimane bardati.

Basta poca, semplice attrezzatura per volare come un uccello
Prima di arrivare al successivo punto di decollo quello, che ci porterà di nuovo a Pietrapertosa, ci aspettava una bella camminata. Un punto in più per il Volo dell’Angelo Lucano.
Si tratta di una piacevole passeggiata di circa 20 minuti. Sarà stata anche la stagione, era maggio, ma era davvero un tripudio di colori e profumi. Un trionfo della primavera il tutto in un paesaggio spettacolare.
Quello che mi dispiace è stato di essere partita in volo senza portare con me e neanche il cellulare, quindi di questa passeggiata, purtroppo, niente foto, ma solo ricordi, che poi sono quelli che contano!
Decisamente molto più inebriante la via di ritorno. Il punto di decollo questa volta si trova a quota 1019 e quello di atterraggio a 888 m. Una volta agganciato l’imbraco al cavo di acciaio ci si prepara di nuovo per il via, questa volta però la velocità massima è più elevata. Si raggiungono, infatti, i 120 chilometri orari per una distanza coperta pari a 1452 m.
L’arrivo alla destinazione finale è molto adrenalinico, soprattutto quando si sorvola la strada e quasi l’impressione di sfiorare le auto. Poi l’arrivo e la fine dell’avventura.
Allora, vi ho convinto? Se siete pronti anche voi ad andare in Basilicata per provare l’ebbrezza del Volo dell’Angelo vi do alcune informazioni utili:
L’impianto è aperto al pubblico da maggio ad ottobre. È però importante sapere che nel mese di maggio viene fatta particolare attenzione al monitoraggio della nidificazione dei rapaci. Sulle Dolomiti Lucane di vola, ma nel pieno rispettato di chi è nato per volare: gli uccelli.
Ecco allora che il comitato scientifico del parco vigila affinché questa attività non disturbi gli uccelli. E se questo dovesse accadere gli ornitologi consigliano di fermate il volo che in periodi dell’anno. Indicazione che viene accolta immediatamente per il benessere dei piccoli. C’è però da dire che dal monitoraggio effettuato i rapaci sembrano ben tollerare la presenza di questi “matti” volanti.
Insomma il cielo non solo è azzurro, ma è abbastanza grande per accogliere tutti. E allora benvenuti in Basilicata sulle Dolomiti Lucane, il Volo dell’Angelo aspetta anche te.