Magari sbaglio, ma una vacanza in un villaggio turistico non fa proprio per me. E anche per questo motivo che, per placare la mia crisi d’astinenza da mare bello, alcuni anni fa scelsi di fare un viaggio in barca alle Maldive per vivere l’arcipelago (o meglio l’atollo di Ari) tutto dal mare.A dire il vero ero un pochino preoccupata. Non avevo mai fatto una vacanza in barca. Vi confesso che mi spaventava un pochino l’idea che potesse essere monotona e soprattutto la convivenza stretta con persone sconosciute. Una barca, non è certo un segreto, è un ambiente ristretto. In barca si vive gomito a gomito, si condividono gli spazi e il rispetto per gli altri è fondamentale. Insomma, per una vacanza in barca – e non solo alla Maldive – la cosa più importante è la giusta compagnia, tutto il resto passa in secondo piano.
Nel mio caso devo dire che sono stata davvero fortunata. I miei compagni di viaggio erano quelli giusti ed hanno contribuito a rendere davvero indimenticabile questa mia prima esperienza in barca. A fare il resto ci hanno pensato i membri dell’equipaggio e ovviamente le Maldive.
Quale barca scegliere
Ma facciamo un passo indietro. Come scegliere la barca? Le opportunità di scelta sono molte. Dalla classica barca a vela, al veliero di lusso con tutti i comfort (lo so bene perché sono stata ospite in uno di questi velieri). Noi abbiamo scelto la tradizione, ovvero un dhoni, una barca tradizionale maldiviana. Tre le persone di equipaggio: il comandante, il cuoco e un ragazzo, anzi un ragazzino, che si occupava di tutto il resto e che spesso cantava per noi canzoni tradizionali del suo popolo.Il dhoni ha sicuramente meno comodità, anche se ogni cabina aveva il suo bagno privato, anche se molto essenziale. Il nostro era un “vero” dhoni, un po’ spartano a dire il vero, ma è possibile noleggiarne anche di categoria superiore con qualche comodità in più.
Vivere il mare dalla barca
Insomma una vacanza stanziale alle Maldive che conta 26 atolli e oltre mille isole non fa per me.Vivere il mare dalla barca dà veramente un valore aggiunto al viaggio alle Maldive. Provate a immaginare… svegliarsi la mattina avendo come unico problema quello di scegliere verso quale isoletta navigare, per poi trascorrere la “dura” giornata con ai piedi solo infradito, pinne o, molto spesso, neanche quello. L’attività più faticosa? Quella di alzarsi dall’asciugamano per tuffarsi in mare!Ovviamente scherzo, messo così sembra monotono. Beh forse un po’ lo è, ma è anche estremamente rilassante! A spezzare la monotonia sono le sorprese che ogni giorno il mare vi sa offrire. Regali inaspettati come quello di nuotare con le mante o con le tartarughe marine, pescare dalla barca e tirare su uno squalo e poi una barriera corallina che è un tripudio di forme e colore.
I fondali delle Maldive
Non a caso le Maldive sono soprannominate “l’acquario di Allah“. Un soprannome che dice davvero molto indovinato, anche se l’effetto del Niño ha lasciato il segno e l’arcipelago ancora sta facendo fatica a riprendersi.
L’Atollo di Ari
Ad Ari ci sono 82 isole di cui appena 18 abitate. Ari è il secondo atollo come espansione turistica e uno di quelli più famosi, si estende parallelamente agli atolli di Malè Nord e Sud, ed è lungo 90 Km e largo 30.
In poche parole l’atollo di Ari è quello che ci vuole per buttare alle spalle le fatiche di un anno di lavoro e per prepararsi ad affrontare quello successivo.
Air, il più amato dai sub
Alcuni atolli hanno reagito meglio di altri, tra questi anche quello di Ari. Non a caso il più amato dai subacquei. Non serve però scendere tanto di profondità per godere delle meraviglie del mondo sottomarino. Qui sono davvero alla portata di tutti, bastano solo una maschera e un paio di pinne e iniziare a fare snorkeling. A proposito, maschera, pinne portatele con voi da casa, acquistarle o noleggiarle alle Maldive può essere poco facile e comunque è poco conveniente. Se avete qualche dubbio potete leggere i miei consigli su come scegleire maschera e pinne per lo snorkelingLe nostre giornate a bordo sono trascorse più o meno allo stesso modo. La mattina appena svegli una prima colazione, tanto per avere la giusta energia. Nel frattempo il comandante faceva rotta verso la prima destinazione della giornata. Raggiunta l’isola facevamo una seconda colazione prima di raggiungere la spiaggia. Qui si prendeva il sole, si faceva il bagno e si esplorava l’isola, attività che in alcuni casi era davvero breve viste le dimensioni di alcune isole! Altre isole invece non erano accessibili perché riservate ai clienti di alcuni degli hotel di lusso delle MaldiveSi tornava in barca per pranzo e mentre noi mangiavamo il nostro dhoni riprendeva la navigazione per portarci in nella seconda isola della giornata. Qualche volta si trattava di isole abitate, ma se pensate che nell’atollo di Ari le isole abitate sono appena 18 su 89, capirete quindi che questa eventualità non era certo frequente.Bello il mare, il sole, i bagni, la navigazione, ma i momenti che ricordo con maggiore piacere di questa vacanza in barca sono state le serate al chiaro di luna Intanto per cena il cuoco dava il meglio di sé e poi potevamo rilassarci, cantare, giocare, chiacchierare… o semplicemente guardare le stelle.No, veramente la sera facevamo anche altro… ci procuravamo il pasto del giorno dopo. Niente supermercati, ma semplicemente una lenza, un amo e un’esca. Sarebbe stato compito dell’equipaggio, ma per noi era un’esperienza nuova tutta da provare e allora a turno ci siamo cimentati con la pesca ed abbiamo avuto le nostre soddisfazioni e le nostre sorprese. Sorprese dai denti fin troppo aguzzi, come quelli degli squali che, nostro malgrado, abbiamo pescato. Gli squali sono stati tirati a bordo, giusto il tempo di liberarli dell’amo e fare qualche fotografia, poi per loro il destino era di nuovo il mare aperto. Per il pescione rosso, che vedete fotografato nelle (ottime) mani del cuoco, il destino è stato ben diverso, diciamo che è stato ospite privilegiato a cena la sera seguente.
Cosa mettere in valigia:
La barca ha ambienti ristretti, senza contare che quello di cui avete bisogno è davvero poco: costumi, magliette, pantaloncini corti, una gonna o un pantalone per scendere a terra, accappatoio e telo da mare (meglio in microfibra che occupano poco spazio), maschera, pinne, beautycase e crema solare ad alta protezione.
Rispettiamo l’ambiente
Quindi un bagaglio piccolo vi basta per l’intera vacanza. Mi voglio solo soffermare sul contenuto del beautycase: scegliete rigorosamente prodotti biodegradabili. Una scelta di turismo consapevole, di rispetto per l’ambiente che vi ospita e di conseguenza il giusto passo verso la salvaguardia di un equilibrio fragile come quello delle Maldive. Un’equilibro messo a dura prova proprio dai comportamenti sconsiderati di alcuni turisti che non solo non usano prodotti biodegradabili, ma non si fanno scrupolo di lasciare rifiuti sulla spiaggia delle isole disabitate, pur sapendo che nessuno li verrà a rimuovere. E per gli stessi motivi evitate di portare a casa bottigliette di sabbia, conchiglie e coralli, anche perché è vietato dalla legge e potreste finire nei guai. La polizia doganale è pronta a fare multe salate e, nei casi più gravi, è previsto l’arresto.
Qualche norma da conoscere
Ricordate poi che siamo in un paese islamico, come ci ricorda molto bene anche la bandiera, di conseguenza ogni volta che si scende su un’isola abitata occorre ricordare di indossare un abbigliamento adeguato e questo vale sia per gli uomini che per le donne. A proposito, se siete amanti del topless, questa non è la destinazione che fa per voi, qui è vietato. Quanto alla religione, sappiate che non c’è libertà di culto e che non è consentito portare nel Paese immagini sacre di alcun tipo. Vietate anche le riviste con immagini di nudi e ovviamente droga e alcol.
Quando andare alle Maldive
Le Maldive si trova in una zona a clima monsonico. Viene da sé che il periodo migliore sia quello invernale – o meglio da dicembre ad aprile – quando soffia il monsone secco. Secco, ma con piogge deboli. Le piogge diventano abbondanti con il monsone umido, che va da maggio a novembre. Potrebbe piovere tutti i giorni, solo poche ore o molte di più. Io sono andata in agosto, la pioggia si è limitata solo a qualche ora la mattina presto, poi sole (anche se a volte coperto) tutto il giorno. Insomma, non è stata certo un po’ di pioggia a rovinarmi la mia vacanza in barca alle Maldive conclusa a Male’ con una visita della città e una full immersion nei colori e nei profumi della capitale maldiviana
About Simonetta Clucher
Mi sono laureata in lettere moderne all’Università di Tor Vergata, per poi conseguire un titolo post laurea in comunicazione. Ho lavorato molti anni come giornalista televisiva e per diverse importanti testate giornalistiche.
Al blogging arrivo molto preso, nel 2006. Aprire un blog per me ha rappresentato l’occasione e il modo per mettere insieme due mie grandi passioni: scrivere e viaggiare. Quell’anno dovevo andare in Nepal ed ero un po’ stanca di scrivere sulle mie care vecchie moleskine e così ho scelto di sostituirle con il pc per raccontare i miei viaggi. Sono una delle co-fondatrici dell'Associazione Italiana Travel Blogger.
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