Con l’arrivo della primavera un modo piacevole di vivere Milano e i suoi dintorni è una passeggiata in bicicletta lungo i Navigli, alla scoperta di un paesaggio inaspettato, di tradizioni dimenticate e di antiche strutture.
Nuovi itinerari da fare in bici a Milano
Primo fra tutti il Naviglio della Martesana, una delle poche vie percorribili a piedi o in bicicletta fuori dal traffico automobilistico, e anche per questo da tempo è un’importante meta per gitanti e ciclisti

.Per promuovere quest’attività all’aria aperta e questa forma di turismo alternativo la provincia di Milano ha promosso la pubblicazione di materiale informativo per vivere pienamente una passeggiata lungo l’idrovia della Martesana, da Milano a Trezzo sull’Adda. Un percorso lungo 36 km caratterizzato da 15 punti di interesse, che possono essere scoperti anche grazie ad un semplice lettore mp3 dove caricare l’audioguida gratuita scaricabile da sito dell’assessorato provinciale al turismo.
L’audioguida è strutturata secondo tracce autonome, che consentono di gestire i tempi e le tappe della passeggiata, che può essere fatta anche in più tappe. Il percorso cicloturistico è infatti raggiungibile anche con il treno (linea ferroviaria Milano-Treviglio) e la metropolitana (la linea verde MM2 direzione Gessate), con diverse fermate in corrispondenza della ciclovia.

Per chi non se la sente di fare l’intero percorso in una sola volta può scegliere tra 3 diverse tratte: da Milano a Vimodrone (tratto urbano); da Vimodrone a Cassano d’Adda (la Martesana); da Cassano d’Adda a Trezzo sull’Adda (tratto fluviale). L’audioguida racconta il paesaggio e la sua storia a più voci, secondo una narrazione teatralizzata che accompagna il cicloturista per l’intero percorso.
Un po’ di storia
Nel 1179 a Milano fu inaugurato il primo dei Navigli, da allora, è proprio il caso di dirlo, ne è passato di acqua sotto i ponti. Un sistema di canali artificiali navigabili, nati come via di trasporto, irriguo e difensivo. Su queste acqua hanno viaggiato anche i blocchi di marmo di Candoglia utilizzati per per la costruzione del Duomo di Milano.
Il sistema dei Navigli fu migliorato anche da Leonardo che, su incarico di Ludovico il Moro, studiò un sistema di chiuse per consentire la navigazione dal lago di Como fino a Milano.
Gli schizzi del grande genio sono ancora conservati al Museo dei Navigli. Dopo di lui altri grandi nomi dell’ingegneria del passato misero mano sui Navigli e Napoleone completò la realizzazione del Naviglio Pavese.
Dall’Ottocento pian piano i Navigli persero la loro importanza a vantaggio di altri mezzi di trasporto. Nei primi decenni del ‘900 si iniziò ad ipotizzare, e realizzare, la copertura dei tratti cittadini. Attualmente a Milano con il termine “Navigli” si indicano i due tratti scoperti del Naviglio Grande e del Naviglio Pavese, famosa anche per dalla presenza di numerosi locali notturni.