Durante il viaggio in Scandinavia qualche volta mi sono lamentata del freddo… non mi sembrava proprio di essere in agosto.
Ma faceva veramente così freddo? Per me, abituata agli oltre 30° quotidiani di Roma, sì.
Ma il global warming, il riscaldamento globale, ha fatto sentire i suoi effetti (incredibile a dirsi) anche a queste latitudini.
Per dimostrarlo, e spingere i governi a fare di più, il 38enne esploratore inglese Lewis Gordon Pugh ha remato sul suo kayak ad arrivare a 1.000 km dal Polo nord e sul blocco di ghiaccio che gli ha, finalmente, ostruito il percorso, Lewis ha piantato le bandiere di 192 stati.
Il suo viaggio, durato una settimana e 135 km, era partito di viaggio dall’isola artica di Spitzbergen (sotto la corona norvegese, ma contesa da Svezia e Russia).
Nonostante il riscaldamento globale, non è certo stato il sole a fare compagnia a Pugh ma venti gelati, tempeste di neve, forti correnti marine e la minaccia di essere assalito da un orso polare o da un leone marino.
“I ghiacci marini si stanno dissolvendo più velocemente di quanto i modelli scientifici avevano previsto un anno fa”, ha detto Pugh, che è stato accompagnato nella sua spedizione da un team su un’imbarcazione, dove dormiva. Lo scorso settembre, i ghiacci intorno al Polo Nord si sono ridotti alla dimensione minima da quando le misure via satellite sono iniziate negli anni 70.