In viaggio con Fabrizio De Andrè

 

Tra le città italiane che vorrie visitare anche Genova in questi giorni si è parlato molto di Fabrizio de Andrè, prima per l’anniversario della morte, poi per il compeanno.

E’ per questo che voglio proporvi un viaggio in compagnia di Fabrizio e delle sue canzoni.

Una cosa è certa, se arrivate a Genova non scenderete certo alla stazione di Sant’Ilario, come fece Bocca di Rosa, la piccola stazione non è più in funzione da tempo, ma una capatina, magari solo per una foto sono certa che la farete.

Il viaggio nella Genova di De Andrè parte da via De Nicolay 12, dove il 18 febbraio del 1940, a mezzogiorno, veniva alla luce un bambino di nome Fabrizio. Una nascita accompagnate dalle note del Valzer campestre di Gino Marinuzzi, che suonava sul grammofono di casa. Un brano che anni dopo sarebbe stato di ispirazione per lo slendido Valzer per un amore.

A ricordare la nascita del grande Faber una mattonella con su scritto: “qui è nato Fabrizio De Andrè Pegli lo ricorda per il suo talento per il suo spirito solidale per avere dato risalto universale alla lingua di Genova 14 luglio 2001

Per seguire le orme del bambino Fabrizio ci si sposta al porto antico, al molo Morosini dove pescava i cefali e dove scelse di abitare quando tornò a vivere a Genova.



D’obbligo una passeggiata “lungo le calate dei vecchi moli in quell’aria spessa, carica di sale, gonfia di odori, lì ci troverai i ladri, gli assassini e il tipo strano, quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.”

Tappa successiva il è Boccadasse dove il giovane De André incotrava i suoi amici di allora Paolo Villaggio, Luigi Tenco, Gino Paoli, Bruno Lauzi, Umberto Bindi. Da qui ci spostiamo in via del Campo, cercando con lo sguardo quella “graziosa dagli occhi grandi color di foglia” che “tutta notte sta sulla soglia” e che “vende a tutti la stessa rosa”. Non so se la troverete… ma vi imbattere nel negozio di dischi di Gianni Tassio, grande amico di Fabrizio De André, il quale frequentava fin da giovane il negozio. Un negozio che è anche una sorta di museo a lui dedicato. Qui è possibile trovare le copertine originali di tutti i suoi dischi e la celebre chitarra Esteve di De André, comprata ad un asta per 168 milioni e 500 mila lire, somma servita a realizzare un ospedale in Sierra Leone che porta il nome di Fabrizio De André.

E se andrete a Genova prima del 3 maggio, non potete perdere la mostra allestita a Palazzo Ducale, in occasione del decennale della morte del cantautore




morte che verrà all’improvviso/ avrà le tue labbra e i tuoi occhi/ti coprirà di un velo bianco/ addormentandosi al tuo fianco

e Fabrizio ora dorme al cimitero di Staglieno

Il viaggio sulle orme della Genova di De Andrè non include l’acquario… ma visto che una delle vie che lo costeggia è via Fabrizio de Andrè, una capatina prima di partire è consentita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *