Gersualemme, il santo sepolcro e la via dolorosa

Nel suo viaggio in Terra Santa papa Francesco ieri è stato in uno dei luoghi di Israele dall’alto valore religioso: La Chiesa del Santo Sepolcro
Un luogo simbolico che rappresenta, tanto per la Chiese cattoliche che per quella ortodosse, il luogo della crocifissione e della resurrezione di Gesù.

Fu l’imperatore Costantino che, nel 326, avviò la costruzione della prima chiesa sui resti di un tempio romano del II secolo.

La demolizione degli edifici romani portò alla scoperta di una serie di tombe scavate nella roccia, una delle quale sarebbe quella di Giuseppe di Arimatea. 
Nel corso dei secoli la chiesa ha subito saccheggi e danni, fino alla distruzione

  • 614 da parte dei persiani
  • 808 da un terremoto 
  • 1009 distrutta per ordine del Califfo Fatamid al Hakim. 

Poi la ricostruzione, prima da parte dell’imperatore bizantino Costantino Monomachus (1048), poi durante la crociata del XII secolo, per concludere con una serie di ristrutturazioni successive. 

L’attuale chiesa racchiude la metà della superficie del santuario bizantino originale e la basilica e solo la Rotonda conserva la forma approssimativa e la struttura vicina all’originale.

Al suo interno numerosi santuari dedicati a Maria.
Intressante come siano sei le confessioni (Chiesa Greco-Ortodossa, Chiesa Cattolica Romana, Chiese Apostoliche Armene, Chiesa Siriaco -Ortodossa, Copta Ortodossa ed Ortodossa etiope) che custodi di questo luogo che qui celebrano i loro riti. I loro diritti e i privilegi sono protetti dal Status Quo dei Luoghi Santi del (1852).
Una visita alla Chiesa del Santo Sepolcro può iniziare scendendo una rampa di scale, le cui pareti sono ricoperte da croci incise da centinaia di pellegrini nel corso di centinaia di anni. Sotto il livello del suolo si trova la cappella armena, vicino alla grotta dove, secondo la tradizione, la Regina Elena, madre di Costantino, avrebbe ritrovato la croce.
Tutta l’attenzione dei fedeli è per l’Edicola, una sosta di conteplazione qui, tra sue icone e lanterne pare abbia un effetto positivo, dal punto di vista spirituale
Poco lontano ecco la lastra di pietra dove, secondo la tradizione, il corpo di Gesù è stato preparato per la sepoltura. Inutile dire che, tanto i cristiani cattolici, quanto gli ortodossi si fermano in preghiera.
Dietro la pietra un mosaico che racconta la deposizione dalla croce e la deposizione nel sepolcro.

La via dolorosa

Da qui una rampa di scale condcue al luogo della crocifissione, il punto esatto è segnato da due altari uno greco-ortodosso e uno Cattolico. 

Un luogo molto importante per tutti i cristiani del mondo che qui, in fila, aspettano pazientemente il loro turno per poter toccare la roccia sacra.

 

La chiesa del Santo sepolcro è anche il luogo terminale della Via Dolorosa, un percorso devozionale, in 14 stazione con altrettante cappelle, che commemora gli eventi di Gesù che portava la croce dal luogo di condanna da parte di Ponzio Pilato al suo luogo di esecuzione sul Golgota o Calvario.

Ha inizio nel quartiere musulmano, nei pressi dell’arco dell’ Ecce Homo, per concludersi in quello cristiano in corrispondenza della Chiesa del Santo Sepolcro.

I visitatori trovano le stazioni della Via Crucis, modestamente segnate, a circa 6 metri sotto la sede stradale.

 

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