E’ il caso di Francesco de Marzio, il nostro amico che tempo fa ha intrapreso il suo giro del mondo in tanti giorni. Non è importante quanti, quello che conta è il viaggio in sé.
Un viaggio invernale nell’emisfero boreale, toccando il nord…il nord dell’Europa, dell’Asia e degli USA, passando per il Canada.
Al suo ritorno Francesco ha scritto un libro dal titolo “Irina è andata via”. Irina è uno dei personaggi immaginari… o forse no, di un libro epistolare. Già perché Francesco ha voluto scegliere questa forma letteraria per raccontare la sua esperienza. Le lettere non sono vere, ma sono solo un espediente per raccontare alcuni aspetti dei Paesi visitati. Irina è la tipica ragazza russa dei tempi della guerra fredda… ora i tempi sono cambiati. Irina non c’è più, ma è veramente andata via o semplicemente non si riconosce più? Irina rappresenta un mondo che cambia, il mondo nel quale anche James Bond non si riconosce più e rimpiange il vecchio nemico sovietico.
Un mondo che cambia, nel quale il pizzaiolo non parla napoletano, ma ha un accento nordafricano.
Il viaggio di Francesco è partito da Roma, prima tappa Copenaghen, città che secondo lui è un po’ troppo sopravvalutata dall’appellativo wonderful. Un superlativo che ritiene esagerato. Di questo pare si sia risentito H. C. Andersen, il quale scrive una lettera alla moglie di Francesco cercando di spiegarle la meraviglia della città.
Un libro che non si può raccontare, va letto e sfogliato con attenzione per ammirare le splendide foto che lo accompagnano. Nei suoi scatti Francesco ha colto momenti, volti, paesaggi. Quando gli ho chiesto qual è il colore dominante lui ci ha pensato un attimo e poi mi ha risposto “bianco”. Già perché il suo è stato un “viaggio freddo” tra paesaggi innevati, un viaggio però riscaldato dal calore di molti incontri.
Francesco De Marzio
“Irina è andata via – lettera da intorno al mondo”
Leonardo International
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