Islanda, la fattoria di Glambaer

Glambaer
13 agosto 2012
Quella di oggi era proprio una giornata dedicata ai tetti di torba.   
Dopo la chiesetta di Vidimyri ci siamo spostati alla fattoria di Glambaer, dove rivivere le atmosfere dei tipici villaggi islandesi fatti di case con tetto di torba.
 Abitata fino al 1947, successivamente fu dichiarata patrimonio culturale e dal 1952 adibita a Museo di Cultura popolare.

Glambaer
Glambaer è anche museo di cultura popolare

Ad abitare questa fattoria erano circa 25 persone che dividevano questi spazi tutt’altro che ampi. La fattoria è costituita da una dozzina di casette collegate tra loro tramite un corridoio interno. I vari ambienti risalgono a epoche diverse. Il più antico è la cucina che risale  addirittura al 1750. 

E’ incredibile pensare che una struttura, apparentemente così fragile, possa aver resistito tanto nel tempo! 

La fattoria fu costruita sopra una collina, ma nel corso dei secoli le fondamenta furono spostate più volte. Pensate che una decina d’anni fa nel prato sono state rinvenute tracce risalenti al XI secolo
Fattoria Glambaer
L’edificio più antico risale al 1750

Perché la torba?

Nell’isola scarseggiava il legname e così era necessario trovare materiali diversi per costruire. La torba qui abbonda un po’ ovunque, mentre il legname che completa le costruzioni è dono dell’Oceano. E’ cioè legna che arriva sulle spiagge islandesi portata dalle correnti. Non sorprende quindi scoprire che furono utilizzati legni diversi.

L’ingresso al Museo è a pagamento e non è consentito fare foto, quelle che vedete qui sono state scattate negli ambienti che si aprono sull’esterno.

Holar interno
Holar 

Dopo Vidimyri e  Glambaer per la giornata potevamo anche accontentarci dei tetti di torba. Già, potevamo ma abbiamo fatto tappa anche ad Holar dove si trova un altro piccolo gruppo di casette tradizionali.

3 thoughts on “Islanda, la fattoria di Glambaer

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