
Glambaer è anche museo di cultura popolare |
Ad abitare questa fattoria erano circa 25 persone che dividevano questi spazi tutt’altro che ampi. La fattoria è costituita da una dozzina di casette collegate tra loro tramite un corridoio interno. I vari ambienti risalgono a epoche diverse. Il più antico è la cucina che risale addirittura al 1750.
E’ incredibile pensare che una struttura, apparentemente così fragile, possa aver resistito tanto nel tempo!
L’edificio più antico risale al 1750 |
Perché la torba?
Nell’isola scarseggiava il legname e così era necessario trovare materiali diversi per costruire. La torba qui abbonda un po’ ovunque, mentre il legname che completa le costruzioni è dono dell’Oceano. E’ cioè legna che arriva sulle spiagge islandesi portata dalle correnti. Non sorprende quindi scoprire che furono utilizzati legni diversi.
L’ingresso al Museo è a pagamento e non è consentito fare foto, quelle che vedete qui sono state scattate negli ambienti che si aprono sull’esterno.
Holar |
Dopo Vidimyri e Glambaer per la giornata potevamo anche accontentarci dei tetti di torba. Già, potevamo ma abbiamo fatto tappa anche ad Holar dove si trova un altro piccolo gruppo di casette tradizionali.
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