Islanda, Vidimyri

Vidimyri una delle ultime chiese in legno islandesi ancora adibite a culto

13 agosto 2012

Vidimyri, particolare

Una cosa è certa, non si viene in Islanda per le sue bellezze architettoniche. Un viaggio in quest’isola è una full immersione nella natura, al punto che spesso anche quando si visita un villaggio o una chiesa, l’aspetto ambientale ha la sua parte importante. Sto parlando delle tipiche costruzioni islandesi con i tetti di torba.

La risposta ecocompatibile degli islandesi al clima rigido e alle scarse risorse di materiale edilizio. Queste coperture verdi hanno un alto potere isolante e sono in grado di ben rispondere alle forti escursioni termiche.
Le abitazioni tipiche, sperse nella campagna islandese, hanno un’intelaiatura in legno e base in pietra, anche se le costruzioni più moderne utilizzano materiali diversi.

Il nostro primo incontro con questo tipo di costruzione è stata la chiesetta di Vidimyri, datata 1834 e considerata il più puro esempio di architettura islandese.  E’ comunque documentata la presenza di una chiese precedente risalente al 1318 e pare che il primo edificio religioso costruito qui fosse addirittura del 1000.
Vidimyri, interno

In tutto il paese sono rimaste solo 6 chiese come questa e quella di Vidimyri è una delle poche ancora adibite a culto. Ancora oggi, infatti, è utilizzata come chiesa parrocchiale, così come è in uso il minuscolo cimitero adiacente.

La chiesa è piccola, eppure il suo interno prevedeva una rigida distribuzione dei posti, derivante dalle norme della riforma luterana.

Ai ricchi erano riservati i posti avanti, mentre i poveri dovevano accontentarsi di sedere sul fondo. 

Un particolare spazio sulla destra, posto ad un livello più basso, era un tempo dedicato alle donne nubili incinte. Una posizione che costringeva le “peccatrici” ad essere guardate dall’alto verso il basso.

Vidimyri, altare

Le donne non sposate occupavano invece il lato sinistro. Il perché di questa posizione era legato al fatto che “i corsetti delle dame si aprivano delicatamente verso destra, in direzione dei banchi degli uomini buoni da sposare” (da Guida Routard “Islanda”) 

Tra le particolarità che si trovano all’interno: una pala d’altare danese risalente al 1616, una delicata decorazione lignea e un pulpito, che conserva tracce dell’antica decorazione. Dal 1834 l’edificio è annoverata tra i monumenti nazionali del Paese.

Le zolle erbose del tetto vengono rinnovate periodicamente, mentre la maggior parte del rivestimento ligneo è quello originale.

Completano gli arredi della chiesa tessuti liturgici del XX secolo, argenteria del XIX-XX sec. Molti oggetti provenienti da questo edificio sono oggi custoditi al Museo Nazionale d’Islanda di Reykjavik.

La chiesa è visitabile con orario 9 -18, il biglietto di ingresso costa 500 Isk, ma sono previsti sconti per i gruppi. 

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