Israele, ha riaperto al pubblico il sito di Avdat

Photo Credit: Courtesy Israel Nature and Parks Authority

 Ci sono voluti tre anni di restauro, ma alla fine il sito di Avdat, nell’omonimo Parco Nazionale, ha riaperto al pubblico.

Il sito, iscritto come  Patrimonio mondiale dell’UNESCO, era stato gravemente danneggiato nell’ottobre 2009 dall’azione dei vandali.

Tre anni di lavoro e una spesa di circa due milioni di dollari per cancellare le ferite subite.

Gli interventi hanno visto, tra le altre cose, la rimozione di graffiti sopra l’altare e sulle pareti e perfino su una delle più antiche presse per il vino israeliane.Restaurate anche le pietre distrutte e le colonne della chiesa bizantina.

Oggi il visitatore può tornare in questo che fu un importante punto di sosta per i pellegrini cristiani e i turisti in viaggio verso Eilat, situato  lungo l’antica rotta delle spezie e dei Nabatei, tribù di nomadi del nord dell’Arabia che si insediarono in questa zona dopo il primo secolo.

Photo Credit: Courtesy Israel Nature and Parks Authority

L’Avdat nabatea includeva un quartiere residenziale, un campo militare e diversi recinti in cui erano tenuti cammelli, pecore, capre e cavalli.

Quando i Romani conquistarono il regno nabateo per Avdat iniziò il declino, a cui contribuì anche il violento terremoto del 363. In epoca bizantina (VI secolo) sull’acropoli furono edificate una cittadella, quartieri residenziali e un monastero con due chiese 
Una storia lunga quella di Avdat che ora i visitatori possono ripercorrere anche grazie ad un filmato che racconta le vicissitudini di questo sito.

Una visita al Parco Nazionale di Avdat può andare ben oltre la una sosta alla città nabatea di Avdat, nel parco infatti si trovano numerosi sentieri, sorgenti, boschi e fauna selvatica. Insomma, gli ingredienti perfetti per una bella escursione.

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