Nuovi siti UNESCO per Israele
Quando l’Unesco decide di ampliare l’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità, non di dà solo un riconoscimento formale, ma, preservandoli, si consegnano questi luoghi alle generazioni future.
La nuova lista ha recentemente visto l’inserimento di quattro antiche grotte di Israele, si tratta delle grotte Nahal Me’arot/Wadi El-Mughara – Tabun, Jamal, El-Wad e Skhul, tutte ubicate nella zona del Monte Carmelo, in una delle più importanti zone fossili dell’intero Mediterraneo.
L’aspetto straordinario di questi siti è dato dal fatto che
in un’area di 54 ettari troviamo prove e testimonianze dell’evoluzione del passaggio di vita dell’uomo da raccoglitore e cacciatore ad agricoltore ovvero ad un vita comunitaria più sedentaria. Insomma una vera e proprio pagina di storia ricca anche di manufatti che coprono 500.000 anni di evoluzione umana, dal Paleolitico inferiore fino ad oggi.

Con il riconoscimento di queste grotte come Patrimonio UNESCO, Israele arricchisce la lista dei siti che già godevano di questo riconoscimento, come Masada, la città vecchia di San Giovanni di Acre, la Città Bianca di Tel Aviv per la sua architettura Bauhaus, Megiddo e Tel Hazor, di biblica memoria, Beer Sheva, la Via dell’incenso nel deserto del Negev, i Giardini Bahai di Haifa, il Giardino del Bab in Haifa.