Israele è stato uno dei primi Paesi al mondo a decidere per un secondo lockdown, una decisione difficile che ha però dato i suoi risultati. In questi giorni in Israele i dati relativi alla positività al Covid-19 è la più bassa degli ultimi quattro mesi e si attesta attorno ai dati di fine giugno.

In Israele sono iniziate le prime aperture, a cominciare dalle scuole per l’infanzia e di parte delle classi della primaria e si va avanti con una serie di allentamenti su molte restrizioni.
La riapertura inizia a interessare anche il turismo
Un’apertura turistica che prevede norme molto strette. Il primo passo è quello di regolamentare le procedure di controllo in ingresso e in uscita dal Paese per i cittadini israeliani, che prevedo l’istituzione di due stazioni di test COVID-19 per i passeggeri in arrivo e in partenza dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.

Si tratta una stazione interna lo terminal e una esterna con la formula drive-in. Le due stazioni forniscono test che danno risultati entro 12-48 ore o a scelta anche quelli rapidi per i quali bastano 4 ore.
Israele punta sul turismo green
Intanto in Israele per la ripresa del turismo si sta procedendo per l’approvazione delle cosiddette “isole di turismo verde”. Un’iniziativa voluta dal Ministero del Turismo Israeliano che comprende la città turistica di Eilat e l’area alberghiera di Ein Bokek-Hamei Zohar sul Mar Morto.

Questo porterà a dichiarare queste due località come “area turistica speciale”, il cui ingresso sarà subordinato alla presentazione un test negativo al coronavirus, ovviamente recente, o di una certificazione comprovante la guarigione dal virus
Lo schema consentirà l’apertura di alberghi in queste zone, nel rispetto delle linee guida del Ministero della Salute e nell’ipotesi che vi sia un persistente basso livello di morbilità nelle aree.
Successivamente si prevede, in queste stesse aree, anche la riapertura delle attività commerciali a servizio degli ospiti degli hotel.

Perché proprio Eilat e il Mar Morto
Eilat e il Mar Morto sono due località che al tempo stesso garantiscono un clima caldo e temperato tutto l’anno e un tipo di turismo verde che ben si presta (non solo in Israele) ad essere fruito rispettando i principi del distanziamento.
Questa riapertura verrà attuata dopo l’approvazione del disegno di legge in discussione in questi giorni – che dovrebbe arrivare a giorni – e naturalmente se i tassi di morbilità continueranno a rimanere bassi.
Per ulteriori aggiornamenti vi consiglio di visitare il sito ufficiale dell’Ente del Turismo