Un safari nel Kruger National Park è parte di ogni viaggio in Sudafrica. Non sia può arrivare qui dall’altra parte del mondo, senza trascorrere almeno un paio di giornate in questo splendido parco. Il Kruger National Park è il più vecchio del continente africano. Si viene qui soprattutto per vivere l’emozionante esperienza di un incontro con i big five: elefante, leone, leopardo, rinoceronte e bufalo.

Esteso da nord a sud per 350 chilometri e largo 60 chilometri, copre un’area di circa 20 mila Kmq. Tanto per darvi un’idea quasi quanto

Un parco tanto grande ospita una grande varieta’ di animali:
– 34 specie di anfibi
– 49 specie di pesci
– 116 specie di rettili
– 507 specie di uccelli
– 147 specie di mammiferi
Un po’ di storia
La storia di questo parco ha inizio nel 1898. Il Kruger è nato come piccola riserva per salvaguardare gli aninali minaccitati dalla peste bovina, un’operazione che voleva proteggere gli animali in quanto selvaggina, ma era la fine del XIX secolo e la mentalità verso gli animali era un’altra. Fu nel 1926 che la riserva fu trasformata in Parco Nazionale, il primo del Sudafrica. Fu scelto il nome di “Kruger National Park” in onore del leader boero Paul Kruger. Il parco fu aperto al pubblico l’anno successivo, in seguito furono abbattute le recinzioni che dividevano il Kruger da altri riserve naturali ed oggi il Kruger fa parte di un’area ben più vasta: il Great Limpopo Transfrontier Park, che si estende sul territorio di tre stati, Sudafrica, Mozambico e Zimbabwe.
Dopo l’aprertura al pubblico il parco iniziò a vedere i primi visitatori, che nel giro di poco tempo crescendo rapidamente. Attualmente il Parco Nazionale del Kruger è visitato ogni da circa un milione di persone.
Due giornata al Kruger
l Kruger National Park noi abbiamo trascorso due lunghe giornate. Iniziate entrambe alle 6 di mattina, con l’apertura dei cancelli e concluse poco prima delle 18, orario di chiusura. L’orario varia a seconda della stagione perché è legato a quello di alba e tramonto.
La prima giornata l’abbiamo dedicata alla parte nord e la secondo alla parte meridionale.
Entrambe le giornate siamo entrati dal cancello di Phalaborwa per uscire rispettivamente da quello di Punda Maria e dal Kruger gate.
Il nostro programma del secondo giorno in realtà prevedeva l’uscita al Melane gate, più a sud, ma non avevamo abbastanza tempo. Quando i parco chiude i suoi cancelli bisogna assolutamente essere fuori, a meno che non si dorma in una delle strutture interne. A noi questo non è riuscito perché eravamo troppi per trovare posto.
Visitando il Kruger bisogna fare i conti con i chilometri, con le strade non asfaltate, con i lunghi minuti trascorsi fermi ad osservare gli animali, ma anche con gli imprevisti.
Volete sapere qualcosa sugli imprevisti? Un po’ di pazienza, sono rimandati ai prossimi post. Vi anticipo subito che il primo ha come protagonista l’incontro con un rinocerote e il secondo l’incontro con un elefante e una mandria di bufali