St Lucia rappresenta un buon punto di partenza per un’escursione al Parco Hluhluwe-Imfolozi.
Al nostro arrivo a St Lucia la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di prenotare un safari al Parco Hluhluwe-Imfolozi. I Safari si sa, vanno fatti sempre in orari scomodi. Il nostro era per la mattina presto. Vi dico solo che gli autisti ci sono venuti a prendere alle 5,50.
Un orario che in inverno corrisponde all’ora in cui il sole inizia ora ad alzarsi. Il viaggio da St Lucia a Parco Hluhluwe-Imfolozi è stato una vera tortura: i fuori strada sono pieni di spifferi da tutte le parti e nonostante la copertina di lana a disposizione, faceva un freddo tremendo.
Dopo un’ora di viaggio siamo arrivati al Hluhluwe-Imfolozi, un parco doppio in quanto è costituito dall’unione di 2 riserve: la Hluhluwe Game Reserve (a nord) e la Umfolozi Game Reserve (a sud) complessivamente 96mila ettari.
Questo safari rappresentava anche la nostra ultima possibilità di vedere tutti i big five. Noi speravamo tanto di vedere il leone, sul leopardo invece avevamo quasi rinunciato.
L’inverno è una buona stagione per gli avvistamenti di tutti gli animali, in quanto la vegetazione è più rada. Nonostante questo non siamo riusciti a vedere felini e più in generale gli avvistamenti sono stati molto ad di sotto di quelli che avevamo avuto al Kruger National Park.
Un po’ di storia
Il parco di Hluhluwe-Imfolozi – che ha un’estensione di 96 mila ettari – è la stata la prima riserva naturale ad essere istituita in Africa, era il 1895 e l’esigenza iniziale era quella di proteggere il rinoceronte bianco, anche se qui sono presenti tutti i big five.
Il progetto di protezione ha avuto un tale successo che attualmente Il parco di Hluhluwe-Imfolozi ospita la più grande popolazione al mondo di rinoceronti bianchi. Pensate che nel 1900 i rinoceronti presenti in Sudafrica non superavano la ventina. Grazie a questo progetto di protezione il numero è cresciuto al punto che sono stati anche portati in altre zone per ripopolamento.
La protezione partita con il rinocerotne in seguito è stata estesa anche a tutti gli altri animali presenti sulla lista delle specie in via di estinzione.
Da questo punto di vista non siamo stati delusi, di rinceronti ne abbiamo visti diversi, rendendo felici anche ragazzi del gruppo che al Kruger aveva mancato l’incontro.
Qui non serve certo essere fortunati per vedere rinoceronti, la politica di protezione adottata ha permesso una tale crescita di rinoceronti che oltre 4000 esemplari sono stati spostati in altre aree di ripopolamento.
Con il freddo che abbiamo patito però, la cosa che abbiamo apprezzato di più è stato il te caldo al rest camp. Per mezzogiorno eravamo nuovamente a casa, pronti per il pranzo, ma soprattutto per un’altra escursione, questa volta alla spiaggia bianca di Cape Vidal