Lasciata la spiaggia dei surfisti di Jeffrey’s Bay ci siamo messi in viaggio verso una nuova meta: lo Tsitsikamma National Park, lungo la Garden Road
Il nome di questo parco significa “luogo con tanta acqua” e di acqua infatti qui non ne manca di certo, da quella dell’oceano che ne segna il confine per circa 80 km a quella del fiume Storm, che proprio qui si getta nell’oceano o del fiume Tsitsikamma al quale deve il nome.
Senza contare che il parco include anche un braccio di mare antistante la costa, che rappresenta non solo la più antica area marina protetta del Sudafrica, ma anche una delle più estese del mondo.
Al nostro arrivo allo Storms River Mouth Rest Camp ci ha accolto un Oceano tempestoso, con le onde che infrangevano violentemente sugli scogli, uno spettacolo naturale bello e selvaggio al tempo stesso. Subito ho pensato a chi avrebbe trascorso la notte nelle oceanette o nello chalet, più che il bagno privato gli invidiavo la vista.
Ma forse, una volte chiusi gli occhi, erano molto più silenziose le nostre forest huts!
All’interno del parco si trova uno dei sentieri più famosi del Sudafrica: l’Otter Trail, lungo 48 Km e percorribile in 5 giorni, ma è necessario prenotarsi con mesi di anticipo.
Dopo il primo tratto lungo il sentiero infatti, si prosegue camminando, e a volte saltando, da una roccia all’altra.
Il sentiero prende il nome dalla “lontra (otter) senza artigli del Capo”, che qui è molto facile incontrare. Sono animaletti buffi, un po’ curiosi, ma anche timidi. Basta poco per farle scappare, ma con la dovuta circospezione non è difficile immortalarle in una foto.